La sfida di zar Putin: ai Giochi deve battere paura e polemiche

Sull'evento di Sochi lo spettro del terrorismo e dei tanti attriti con l'Occidente. Il presidente russo si gioca la sua credibilità

La sfida di zar Putin: ai Giochi deve battere paura e polemiche

Gli esperti delle agenzie di intelligence nazionali, i funzionari del dipartimento della Difesa hanno tranquillizzato martedì il presidente Barack Obama: l'America ha preso tutte le misure necessarie per la sicurezza di chi partecipa alle Olimpiadi invernali al via domani a Sochi. Minacce terroristiche preoccupano il Cremlino, e gli Stati Uniti hanno offerto la loro collaborazione agli antichi nemici di Mosca, boicottati da Washington l'ultima volta che la fiamma Olimpica è arrivata in territorio russo, nel 1980, in piena Guerra Fredda.

Il direttore del Centro nazionale di controterrorismo americano, Matthew Olsen, ha parlato di «minacce specifiche di vario grado di credibilità» e di stretta cooperazione tra Stati Uniti e Russia. Sono diversi gli indizi di questa collaborazione. Due navi da guerra americane sono entrate ieri nel Mar Nero. La nave ammiraglia Mount Whitney, armata con pezzi di artiglieria, e il cacciatorpediniere Uss Ramage, a bordo del quale sono installati missili Tomahawk, sono passati attraverso il Bosforo e non è chiaro se si spingeranno in acque russe. Il loro compito sarebbe quello d'entrare in azione in caso d'emergenza terrorismo e nell'eventualità di un'evacuazione di cittadini americani.

A Sochi ci saranno 230 atleti degli Stati Uniti, 270 tra allenatori e staff sportivo, e si attendono circa diecimila spettatori americani. Un altro indizio di cooperazione è la presenza di una ventina di agenti dell'Fbi in città. Il direttore dell'Fbi James Comey ha detto venerdì che i suoi uomini sono in costante contatto con le autorità di Mosca.
Le preoccupazioni sulla sicurezza sembrano aver originato un timido riavvicinamento tra i servizi di due potenze un tempo antagoniste - Putin ha ringraziato i colleghi stranieri per la cooperazione sulla sicurezza - anche se tra Washington e Mosca le tensioni su dossier internazionali restano vive: dall'asilo russo di Edward Snowden alle posizioni di Putin sulla Siria passando per i recenti eventi in Ucraina (Washington ha detto di sostenere «le aspirazioni europee» di Kiev). Per alcuni, però, Sochi rappresenta in realtà il simbolo dell'impossibilità di un compromesso tra servizi segreti un tempo avversari. Scrive Micah Zenko, del Council on Foreign Relations, che la Russia si sarebbe rifiutata di condividere informazioni d'intelligence con l'America e che gli Stati Uniti avrebbero declinato una richiesta di Mosca sulla fornitura di tecnologie capaci di bloccare l'innesco di bombe a distanza. «La sicurezza di tutti coloro che partecipano alle Olimpiadi è messa a ulteriore rischio a causa della reciproca sfiducia tra servizi di intelligence americani e russi», sostiene l'esperto osservatore.

Di certo, c'è la condivisa preoccupazione dei servizi segreti russi, americani e internazionali, allarmati dall'ombra di azioni da parte di gruppi estremisti del Caucaso. La regione di Sochi si trova a poche centinaia di chilometri da teatri di sanguinosi conflitti: Dagestan, Cecenia, Inguscezia. Alti funzionari della Difesa americani e russi - lo stesso segretario Chuck Hagel - hanno discusso la minaccia di persona. Il presidente Obama ha parlato al telefono con Vladimir Putin, nei giorni in cui i poliziotti russi cercavano tre donne con legami a gruppi jihadisti, uno dei quali ha rivendicato le bombe che hanno ucciso oltre 30 persone a Volgograd a dicembre. Per il leader russo, il successo dei Giochi è una scommessa politica: la prova al mondo della capacità del Cremlino di tenere sotto controllo le spinte jihadiste caucasiche.

In un'intervista alla Cnn, Obama ha spiegato che viaggiare a Sochi per gli americani è sicuro, ma che «ci sono sempre rischi in questi grandi eventi».
Nonostante le parole del suo presidente, l'America è preoccupata: secondo un recente sondaggio Cnn/Orc, il 57% dei cittadini intervistati teme un atto terroristico durante i Giochi.

Le paure internazionali, riassunte bene dall'ultima copertina di Time Magazine - i cerchi olimpici di filo spinato -, si sono materializzate a Sochi in una zona cuscinetto blindata attorno all'area dei giochi e nel dispiegamento di 40mila uomini delle forze di sicurezza.

Nelle Olimpiadi invernali di Salt Lake City del 2002, poco dopo l'11/9, l'America si affidò a 13mila uomini delle agenzie di sicurezza federali e locali, ha ricordato a Usa Today Tom Ridge, ex segretario del Dipartimento di Sicurezza interna.

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