Vendetta di Erdogan. Ora vuole i giudici sotto il suo controllo

La proposta di legge dell'Akp mira a rafforzare il controllo dell'esecutivo sulla magistratura

Vendetta di Erdogan. Ora vuole i giudici sotto il suo controllo

Ha sollevato un polverone di polemiche la proposta di legge presentata dal partito turco di maggioranza Akp che mira a rafforzare il controllo dell'esecutivo sulla magistratura. Sulla scia dello scandalo in materia di corruzione che ha travolto il governo, costringendolo a un rimpasto, un gruppo di deputati dell'Akp ha presentato una bozza di legge che limita l'indipendenza del Consiglio superiore dei giudici e dei procuratori (Hsyk), competente in materia di nomine e di altre questioni. La proposta prevede che il ministo della Giustizia sia l'unico a poter nominare un nuovo Consiglio e fissare la sua agenda. Ridefiniti anche i requisiti per la nomina dei giudici della Corte suprema d'appello. Per Oktay Vural, del Partito del movimento nazionalista (Mhp), il governo mira a trasformare lo stato in un «partito-stato» e la magistrata in una «magistratura di partito», nel «tentativo di un colpo di stato».

Per Haluk Koc, portavoce del Partito repubblicano popolare (Chp), il provvedimento dimostra la volonta dell'Akp di trasformare la Turchia in un paese non democratico. La proposta non piace neanche all'Unione europea e al Consiglio d'Europa. Nils Muiznieks, commissario per i Diritti umani, ha parlato di «grave passo indietro» per l'indipendenza del potere giudiziario.

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