"Facciamo come in Francia: se nevica stop ai Tir"

"Facciamo come in Francia: se nevica stop ai Tir"

Giovanni Castellucci, numero uno di Atlantia, che controlla tra l’altro l’autostrada del Sole, è tra gli «imputati» per i disagi causati dal maltempo. E davanti a qualche domanda del Giornale non si tira indietro.

In quanto gestori dell’A1, di cui incassate i pedaggi, non potevate fare qualcosa per evitare il formarsi il blocco della circolazione? Il maltempo con neve e ghiaccio non è una delle più prevedibili tra le situazioni invernali?
«Nella giornata di venerdì, nonostante le previsioni meteo assai negative per la serata, il livello del traffico era già superiore alla media, con particolare riferimento a quello pesante. Ed è stata la percentuale elevata di Tir a causare il blocco. Evidentemente sono troppi pochi quelli che guardano le previsioni prima di partire».

Ma la neve e il traffico natalizio non erano prevedibili? Vi hanno colto di sorpresa?»
«Ci ha sorpreso che fossero così tanti gli italiani sulle strade, senza tenere conto delle previsioni negative. Poi basta un attimo: un tir ci mette un attimo a mettersi di traverso, e in pochi minuti si creano decine di chilometri di coda».

Forse perché non immaginano di restare bloccati. Eppure c’era una circolare della protezione civile che già martedì lanciava l’allarme. Possibile che non abbiate potuto fare nulla?
«Guardi, in Italia le previsioni meteo non sono attendibili con tre giorni di anticipo. Non lo sono nemmeno in 24 ore. In casi come questi, il microclima può rendere precise solo le previsioni a 3-6 ore. Noi lo sappiamo bene, perché gestiamo autostrade anche in Usa o in Polonia, dove il clima è diverso e dove le previsioni sono affidabili con largo anticipo. Qui no».

Quindi significa che non c’è scampo? Che siamo destinati a metterci in viaggio con un margine di rischio incomprimibile?
«Quando il traffico è intenso e pesante il rischio esiste sempre. La nostra proposta rimane quella di attivare il blocco preventivo dei mezzi pesanti in caso di previsioni meteo particolarmente avverse. Attraverso decreti prefettizi o ministeriali. Come avviene, per esempio, in Francia e in Svizzera».

Avete a disposizione mezzi sufficienti? O dovreste forse investire di più?
«Non mi risulta ci siano state nostre mancanze per quanto riguarda i mezzi speciali spalaneve e spargisale: ci sono, tanto che li abbiamo addirittura prestati agli enti locali toscani, ma sono rimasti anche loro intrappolati. Non c’è nessuna relazione tra gli investimenti e la gestione delle emergenze meteo».

Pur non avendo obblighi, cosa farete per chi ha passato 20 ore in auto o 12 ore nelle gallerie? Come si fa per risarcirli?
«Abbiamo deciso, l’intesa con le associazioni dei consumatori, di

estendere le procedure di conciliazione a quanto accaduto tra venerdì e sabato scorsi. Coloro che si sentiranno danneggiati potranno rivolgersi alle associazioni e chiedere i danni. A cominciare dal rimborso del pedaggio».

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