New York - Colpo di scena e grande imbarazzo in Iowa, che la dice lunga su come vengono organizzati i caucus da quelle parti: come fossero delle sagre paesane, con dilettanti allo sbaraglio (pensionati, casalinghe e studenti) a fare da scrutatori. Così dopo due settimane di verifiche dei 122mila votanti e infinite riconte dei voti, il vincitore dei caucus repubblicani sarebbe l'ultraconservatore e cattolico Rick Santorum, il quale al fotofinish avrebbe superato per 34 voti il front runner Mitt Romney, che lo scorso 4 gennaio dopo una lunga notte di riconteggi fu proclamato vincitore per appena 8 voti.
Dall'Iowa usano però il condizionale, dicono che l'ex senatore della Pennsylvania Santorum, «sarebbe» forse il vincitore. «Avrebbe» forse superato l'ex governatore del Massachussetts, Romney, in quanto sono scomparsi i voti di ben 8 sezioni. Dopo due settimane di ricerche affannose, oltre mille schede di votanti sono svanite non si sa dove. E si tratta di ben otto sezioni in contee dove Mitt Romney aveva stravinto. Cosa si fa in questi casi? Negli strampalati regolamenti dei caucus si può assegnare la vittoria con la monetina, testa o croce. Oppure estraendo da un cappello il nome del vincitore.
Il presidente dei repubblicani dell'Iowa, Matt Strawn, quindi il responsabile dei caucus, ha deciso per un salomonico pareggio: «Ho telefonato a entrambi, Santorum e Romney, e mi sono congratulato con loro. I delegati vengono assegnati in modo proporzionale, quindi non cambia niente chi vince per poche preferenze o chi arriva secondo per 8 o per 34 voti in meno. Santorum e Romney avranno sei delegati a testa, esattamente come era stato stabilito il 4 gennaio», ha dichiarato il chairman Strawn non senza imbarazzo.
Romney ha subito accettato il pareggio: «È un pari virtuale, tanto non cambia niente»: lo preoccupa di più il fatto che sia diventato di pubblico dominio il fatto che ha portato alle isole Cayman un bel pacco di dollari per sfuggire al fisco.
Santorum invece nel suo comizio di ieri a Charleston, nel South Carolina, ha rimarcato: «Ho vinto io in Iowa, ma devo continuare a vincere in ogni Stato per continuare la corsa». Difatti domani si vota nel South Carolina e Santorum è terzo nei sondaggi ma con appena il 10%. Intanto Rick Perry, fanalino di coda, ha gettato la spugna. Il governatore del Texas ha dato il suo endorsement all'ex speaker del Congresso, Newt Gingrich, il quale insegue nei sondaggi Romney per la vittoria nel South Carolina.
Ma Gingrich è stato travolto ieri sera dalla furia in piena della sua seconda ex moglie, Marianne, che ha rilasciato alla Abc in prima serata un'intervista devastante. Ha svelato i particolari piccanti del divorzio voluto dal cattolicissimo Newt: la tradiva con la segretaria Calista, di 26 anni più giovane.
Usava il letto e l'appartamento di Marianne per le scappatelle; peggio, Newt aveva supplicato Marianne di avere un «matrimonio aperto», un menage a tre con la segretaria. E tutto questo avveniva nel 1998, quando Gingrich cercava l'impeachment del presidente Clinton per le scappatelle con Monica Lewinski.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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