Ferrara-Lerner al «televoto» contro Floris

Paolo Scotti

da Roma

Non è difficile immaginare quale tema dominerà nell’informazione tv prossima ventura. Ma tante dispute attorno al voto non porteranno il tele-elettore ad un’overdose di bla bla bla giornalistico? «Evviva l’informazione: più ce n’è meglio è» commenta Giuliano Ferrara. «Tema unico, trattamenti diversi» aggiunge Gad Lerner. «E trattamenti diversi uguale voci diverse» conclude Giovanni Floris.
Tutti d’accordo, dunque: questa televisiva sarà un’intensa stagione elettorale. Ecco perchè - oltre Vespa, Mentana, Annunziata e La Rosa - a dire la loro si preparano anche Ferrara-Lerner (per Otto e mezzo: da stasera di nuovo su La7) e Floris (per Ballarò: sempre da stasera ancora su Raitre). I primi due ricostituendo la coppia storica che quattro anni fa lanciò la doppia conduzione; il secondo rinforzando la formula che da tre stagioni raccoglie positivi ascolti.
«Come tratteremo le elezioni? - si chiede Ferrara - Un po’ di teatrino ci vorrà, se non altro per creare qualche interesse. Ma io e Gad eviteremo le solite gag alla Stanlio e Ollio». Anche se poi informa d’aver chiesto al collega di tornare, «nonostante sia legato a Prodi e, ora che s’avvicina il cambio di regime, questo gli faccia assumere toni arroganti». Al che l’altro, pronto: «Certo che sono legato a Prodi. Spero anzi che le coppie di fatto conquistino presto la tutela legale: aspiro all’eredità di Ferrara».
Più convenzionale la metodologia progettata da Floris (che nella prima puntata tratterà di primarie e crisi nella maggioranza): «Continueremo a fare di Ballarò una trasmissione legata ai contenuti e alla correttezza nei confronti. Senza puntare troppo agli ascolti, che devono essere una conseguenza, non l’obiettivo». Ma il tema comune non porterà a ripetizioni noiose? «Problemi dei grandi come Vespa e Mentana: noi siamo piccoli - minimizza Ferrara (che inizierà trattando delle elezioni in Germania) - Possiamo permetterci economisti e filosofi senza che nessun direttore ci spari dietro». «Ci guarda meno gente ma siamo più liberi - sintetizza Lerner (che sfoggerà un’inedita barba) - E con cinque serate possiamo essere più tempestivi degli altri».

Quale tema non trattereste mai? «Nessuno», rispondono i tre in coro. «Ci siamo occupati perfino della Lecciso...» sospira Ferrara. «Senza novità avrei qualche difficoltà con Cogne - ammette Lerner - E, nel caso, farei a meno sia dei modellini che di Paolo Crepet».

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