Formigoni: "Ora statuto speciale per la Lombardia"

Approvata dal Consiglio la nuova "Costituzione". A favore il Pd, vota contro l'Idv. Lega: "Avanti a maggioranza". Il governatore inizia a negoziare un "federalismo spinto"

Il nuovo statuto della Lombardia c’è. Ma il presidente Roberto Formigoni guarda già avanti e fa un passo in più. «Ora vogliamo che la Lombardia abbia uno statuto speciale». Come la Valle d’Aosta. Come il Friuli e la Sicilia. «Speciale» in Lombardia vuol dire autonomia, vuol dire federalismo. «Perché il Paese rinasca - spiega il governatore - devono prima rinascere le sue regioni. A cominciare dalla regione più importante, che storicamente ha il compito di trainare lo sviluppo. La Lombardia deve avere la possibilità di andare a una velocità forte».
Con la nuova carta costituzionale in mano, Formigoni continua le trattative con il governo perché l’autonomia sulle 12 materie, dalla scuola alla cultura, si realizzi alla svelta. E perché il federalismo sia anche finanziato e non solo approvato. Dal Pirellone è già partita una lettera al premier Silvio Berlusconi e ai ministri, «per riprendere le trattative al più presto».
Anche da parte del presidente del Consiglio regionale, Ettore Albertoni, arriva un appello a Roma: «Il governo ascolti la voce lombarda». È inoltre già stata depositata in Parlamento la proposta di realizzare il Senato delle Regioni. Intanto si continua con le riforme in Lombardia: entro l’anno saranno approvati anche la nuova legge elettorale e il nuovo regolamento regionale.
La nuova carta costituzionale è intrisa di federalismo e prepara le basi per le novità dei prossimi anni: definisce la Lombardia una regione autonoma e cristiana, snocciola in tutte le salse il concetto di sussidiarietà, dà più poteri al Consiglio regionale e prevede la possibilità di togliere la fiducia al presidente. Presidente che continuerà ad essere scelto con elezione diretta. La novità è che il metodo di votazione, introdotto di fatto dalla riforma Bassanini del 1999, stavolta è scritto nero su bianco, a differenza del vecchio statuto.
Con la «costituzione» appena approvata, sostiene il presidente della commissione speciale statuto, Giuseppe Adamoli, «ci sono meno differenze tra le regioni a statuto ordinario e quelle speciali». A nome di Forza Italia, il capogruppo Giulio Boscagli apprezza il modo in cui «si è scelto di valorizzare la persona e la famiglia». Unico voto contrario allo statuto bipartisan è stato quello di Stefano Zamponi (Idv). D’accordo il Pd, astenuti i Verdi («non perché siamo contro il federalismo, ma perché siamo contro il presidenzialismo ingordo che divora i diritti e i doveri del Consiglio») la Sinistra democratica e il Prc, che formula un’accusa precisa: «Ci sembra - spiega il capogruppo Mario Agostinelli - che l’autonomia che la Regione chiede al governo sia finalizzata a una gestione locale dei finanziamenti dell’Expo».


Soddisfatta la Lega che, nel sostenere il disegno della Regione a statuto speciale, mette in guardia Formigoni sull’apertura alle riforme. «Presidente - assicura il capogruppo del Carroccio, Stefano Galli - le riforme ci saranno, ma non sentiamo per forza l’esigenza di realizzarle con le larghe intese. La gente ha deciso un mese fa chi deve farle».

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