Il franchising di al Qaida: così agiscono i «lupi solitari»

Gli aspiranti kamikaze arrestati in dicembre a Milano, i convertiti che arruolano adepti della guerra santa su internet, i terroristi di Londra sono la nuova minaccia per l’Europa. Gente spesso nata in Occidente, che utilizza il marchio di Al Qaida in franchising diventando terroristi grazie ai video e ai manuali scaricati dalla rete.
Molti sono «lupi solitari», che si «autopromuovono alla jihad», come spiega l’ultima relazione dei servizi segreti consegnata al Parlamento. A questa categoria appartengono i due marocchini arrestati a Milano il 2 dicembre dello scorso anno, che «coltivavano - si legge nella relazione - generici, embrionali propositi di attentato ai danni di strutture militari e civili del capoluogo lombardo». Uno degli obiettivi sarebbe stata la caserma Santa Barbara colpita ieri dal libico Mohamed Game. I due marocchini arrestati in dicembre sono Ilhami Rachid e Ghafir Abdelkader, che volevano utilizzare un camion imbottito di esplosivo. «Stiamo parlando di personaggi non inseriti organicamente in alcuna organizzazione - ha dichiarato il dirigente dell’antiterrorismo Bruno Megale - che non essendo riusciti a trovare i contatti necessari per recarsi nelle zone di guerra hanno deciso di combattere la loro battaglia a Milano, dove peraltro erano inseriti con lavori stabili e con le loro famiglie». Rachid predicava a Macherio, nel centro culturale islamico «Pace». Sermoni moderati, ma una volta finita la preghiera si ritrovava con i fedelissimi per riunioni estremiste. Il predicatore ispirato da Bin Laden aveva dato il nome di Osama ad uno dei figli. L’altro, più piccolo, era stato indottrinato a chiamare lo sceicco del terrore «zio Osama».
A Bari sono stati arrestati lo scorso anno due francesi residenti in Belgio: Bassam Ayachi e Richard Gendron. Il primo è un imam oltranzista ed il secondo un convertito all’islam. Gendron, esperto informatico di 35 anni, ha messo al servizio della guerra santa la sua conoscenza dei computer. Pur senza contatti diretti con i colonnelli di Al Qaida in Pakistan arruolava attraverso internet gli aspiranti kamikaze pronti a farsi saltare in aria in Afghanistan. Secondo l’esperto italiano Lorenzo Vidino i servizi segreti hanno scoperto «dozzine di europei convertiti arruolati da gruppi terroristici». Le statistiche parlano chiaro: l’8% dei jihadisti arrestati in Europa risultano convertiti. I Paesi più a rischio sono la Gran Bretagna e la Germania, ma alcuni casi riguardano anche l’Italia. I convertiti sono i primi ad utilizzare Al Qaida, come un marchio in franchising, dopo brevi viaggi nelle aree tribali pachistane. Il «talebano» tedesco Fritz Gelowicz, finito in manette, abbracciò la nuova fede ancora minorenne quando i suoi genitori divorziarono. Nella città tedesca di Ulm aveva frequentato il Multi-Kultur-Haus, un centro radicale, dove ai giovani attirati dall’estremismo venivano dati dei cellulari per rimanere in contatto con i «cattivi maestri» dell’islam. Assieme a Daniel Schneider, un altro convertito, il talebano Fritz voleva far saltare in aria una base americana in Germania.
Secondo Stratfor, centro studi di intelligence internazionale «Al Qaida si sta trasformando da un’organizzazione terroristica centralizzata, con bersagli globali, in una struttura ramificata, con “agenzie” in franchising nelle diverse regioni del mondo ed obiettivi locali». Il 14 settembre tre giovani musulmani britannici sono stati condannati ad oltre 30 anni di galera ciascuno per il complotto delle bombe liquide. Nel 2006 stavano per imbarcarsi su dei voli diretti da Londra verso Usa e Canada per farli saltare in aria. L’arma segreta erano degli esplosivi liquidi nascosti in normali bottigliette di acqua minerale. «Un attacco terroristico ben più grave dell’11 settembre» ha denunciato il giudice Richard Henriques. Abdullah Ahmed Alì, il capo cellula, era stato solo una volta e per un breve periodo in un campo profughi fra Pakistan e Afghanistan. Poi ha ricevuto ordini via messaggi criptati di posta elettronica dalle aree tribali, ma la sua cellula è un esempio di utilizzo del marchio di Al Qaida in franchising.
Uno dei terroristi che nel 2005 fece saltare in aria la metropolitana di Londra era stato uno studente modello nel West Yorkshire. Dopo il triplice attacco kamikaze che ha provocato 52 morti e 700 feriti si scoprì che aveva scritto sui quaderni di scuola delle frasi inneggianti ad Al Qaida.

Le insegnanti pensavano non fosse pericoloso, ma ora Scotland Yard ha lanciato un programma nelle scuole per individuare i giovani che potrebbero diventare terroristi in franchising. Quest’anno almeno duecento alunni, alcuni di età non superiore ai 13 anni, sono stati identificati come soggetti estremamente «vulnerabili».
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