Le gemelline rapite erano sul traghetto per la Corsica

FoggiaLa sera del 31 gennaio erano ancora insieme: lui e le figlie, tutti e tre imbarcati sul traghetto «Scandola» partito da Marsiglia e diretto a Propriano, in Corsica. Dopo tanti misteri è questa la prima verità che sembra affiorare dal giallo sulla sorte di Alessia e Livia, le gemelline di sei anni di cui non si hanno più notizie dal 28 gennaio, quando il padre andò prenderle per trascorrere il fine settimana nella sua casa di Saint Sulpice, sobborgo di Losanna, in Svizzera. L’uomo, in fuga dal dolore innescato da un matrimonio naufragato, ha scelto la morte lanciandosi sotto un Eurostar il 3 febbraio vicino alla stazione di Cerignola Campagna, là dove ha parcheggiato la sua Audi A6 nera dopo aver vagato tra Francia e Svizzera. Schepp ha inviato sms e scritto due cartoline e una lettera alla moglie da cui si era separato, Irina Lucidi, di Ascoli Piceno; infine l’uomo ha mandato a casa parte dei 7.500 euro che aveva prelevato da un bancomat: insomma, ha lasciato qualche traccia, ha sparso frammenti sul suo folle viaggio senza però accennare alla sorte delle piccole.
Le speranze sono aggrappate alla ricostruzione degli spostamenti di questo ingegnere canadese di 44 anni, che ha deciso di concludere la fuga in Puglia. «Sappiamo da ieri – dice il procuratore di Marsiglia, Jacques Dallest – da alcuni passeggeri del traghetto che era con le bambine». La conferma arriva da tre testimoni, tra i quali la vicina di cabina che prima «ha udito il pianto di un bambino in serata» e poco dopo – spiega il magistrato - ha visto le piccole. Una l’ha riconosciuta formalmente». Le gemelline sono state notate anche nell’area giochi del traghetto, ma le notizie si perdono subito dopo la traversata anche se un uomo anziano di Propriano sostiene «di aver visto – precisa il procuratore – da lontano scendere a piedi un uomo e due bambini».
L’ingegnere, dirigente della Philip Morris, non era mai stato in Corsica, dove la polizia adesso sta passando al setaccio la costa. Non è chiaro come mai il 44enne abbia deciso di dirigersi proprio laggiù, ammesso che si sia fermato effettivamente lì e non abbia invece proseguito subito per la Sardegna. Di certo, il 3 febbraio, poche ore prima di suicidarsi, Schepp è stato in un ristorante di Vietri sul Mare: ha pranzato, poi si è messo di nuovo al volante e ha raggiunto Cerignola, dove ha scelto la morte. E proprio qui, in questo angolo di Puglia, c’è chi lo ha notato. «Sono assolutamente sicura: il papà e le bambine sono venuti nel mio bar», dice Oriana Scelsi, titolare della caffetteria Fiore in corso Scuola Agraria. Ma la versione della donna non ha trovato conferma dall’esame dei filmati delle sei telecamere del locale. E sempre a Cerignola ieri le ricerche sono state spostate in una zona di campagna dove sono state notate tracce di pneumatici compatibili con quelli dell’auto di Schepp.


Ieri a Losanna si è tenuto un vertice tra investigatori italiani, francesi e svizzeri: saranno verificare tutte le testimonianze ed è stata controllata la casa dell’ingegnere, compreso il giardino. Ma senza risultato. Intanto, la madre delle bambine, lancia un appello: «Riferite alla polizia qualsiasi dettaglio», implora Irina Lucidi. E aggiunge: «Spero che le mie bimbe siano ancora vive».

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