«Cittadinanza onoraria a Colombo» E in consiglio scoppia la bagarre

All'alba delle 20, dopo ben cinque ore di consiglio, il Comune di Savona ieri sera si è trovato a discutere un ordine del giorno sull'assegnazione della cittadinanza onoraria a Cristoforo Colombo. Il Grande Esploratore, conteso da Genova (in particolar modo dal quartiere di Quinto), Cogoleto, la Lombardia e la Spagna, da ieri sera ha una contendente per i suoi natali: Savona. Fautore di questa richiesta è stato Fausto Benvenuto, consigliere comunale del Pdl. Nel suo intervento il consigliere pdiellino ha richiamato documenti storici di Diego Colon de Toledo, nipote di Cristoforo Colombo, dove si parla di «navigatore originario di Savona, vicino a Genova».
Il consigliere ha citato anche altre fonti, concludendo il suo intervento con la richiesta ufficiale di cittadinanza onoraria. A questo punto, però, con la maggior parte dei consiglieri già pronta ad allontanarsi dall'aula, la consigliera Monica Nigro (Pd) ha richiesto a Benvenuto di posticipare la discussione al prossimo consiglio, in modo di affrontare l'argomento con più freschezza e interesse da parte di tutti. Monica Nigro ha inoltre aggiunto una chiave di riflessione per Benvenuto: «riflettiamo sulla cittadinanza onoraria perché vorrebbe dire paradossalmente di riconoscere il suo non essere savonese».
Benvenuto, constatata la poca attenzione attorno all'argomento ha così deciso di accogliere la richiesta di rinvio, posticipando la discussione al prossimo consiglio comunale.
In apertura di assemblea i consiglieri hanno reso omaggio al professore Renzo Mantero, medico savonese di fama mondiale per la chirurgia della mano, scomparso pochi giorni fa. Tempo di finire il minuto di silenzio e arriva l'annuncio dei consiglieri Paolo Marson e Paolo Prefumo di cambio casacca: entrambi abbandonano il Pdl per confluire nella Lista Paolo Marson Sindaco.
Il primo atto del Consiglio è stato invece un'interpellanza della consigliera dei Verdi Daniela Pongiglione sulle scritte, ritenute storiche dalla Sovraintendenza, sui muri dell'ospedale San Paolo, scritte antifasciste risalenti agli anni 20-26 che inneggiano a Pertini, Gramsci, Matteotti e Amendola. Il fatto che questi graffiti siano sui muri dell'ospedale fanno ricadere i costi per la loro salvaguardia ed eventuali stacchi alla San Paolo Spa, il Comune entrerebbe in gioco solo per la scelta di una nuova sede dove conservarli.
Per assistere alla prima polemica, si è invece dovuto attendere l'interpellanza del consigliere leghista Massimo Arecco che ha messo alla berlina il sindaco Berruti accusandolo di essere stato troppo esoso a scegliere ben quattro portavoce e di non riuscire a seguire l'attività istituzionale insieme alla campagna per Matteo Renzi. Berruti ha risposto ad Arecco leggendo un comunicato per elencare tutte le mansioni e le tipologie contrattuali dei suoi collaboratori, concludendo il suo intervento con una tirata d'orecchie al consigliere leghista.
«Credo che il suo modo di mettermi alla berlina sospettando che mi muova per soldi ed interessi sia un imbarbarimento della politica - ha affermato il primo cittadino -. Per quanto riguarda l'appoggio che sto dando a Renzi, esso non influisce in alcun modo con il mio operato amministrativo». «Sono stato fortunato che non mi ha dato del fascista - ha risposto in conclusione Arecco -. Da lei però mi aspettavo qualcosa di più che leggermi solo un comunicato scritto dai suoi collaboratori».


Tra i tanti altri ordini del giorno affrontati nella lunga seduta di consiglio, l'assestamento del bilancio di previsione 2012 è stato quello che ha causato il dibattito più acceso, concluso con le solite barricate tra la maggioranza che approva e la minoranza che vota contro accusando i colleghi di un documento poco trasparente e mal programmato.

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