Don Gallo «fulminato sulla via di Damasco» non smette mai di sorprenderci. Il prete da strada «paladino» dei centri sociali, gruppi anarchici, extracomunitari, balordi, e delinquenti comuni (spacciatori) pubblicamente dalle colonne della stampa locale invita i suoi sostenitori a non festeggiare il suo compleanno. La causa: i tagli del governo di usurocrati di Mario Monti che hanno quasi reso i suoi fan allo stato di miseria e di indigenza! Lui tutto strumentalizza per essere sempre presente sulla ribalta: esorta a fucilare alla schiena i responsabili della repressione del G8 2001, invita i produttori del pesto dop ad aggiungervi droghe leggere, solidarizza con don Paolo Farinella (altro personaggio) sostiene candidati e movimenti marxisti in antitesi alla dottrina cristiana lontana anni luce dal pensiero del filosofo tedesco. Ma la cosa che veramente ci lascia stupiti e poi indignati è che solo in questo contesto politico il «santone» (per i sinistri genovesi) ha il coraggio di affermare che la festa per il suo compleanno è pagata con i soldi dei contribuenti suoi simpatizzanti o meno, consenzienti o no. Una vera vergogna per di più se si considera che don Gallo in teoria è un membro del clero cittadino e quindi, al contrario, l'etica cristiana dovrebbe obbligare lui a far del bene ai concittadini bisognosi senza strumentalizzazioni politiche. Invece nel nome del comunismo, del solidarismo, del mondialismo, costringe i genovesi a rendergli omaggio. Cosa inaudita se si considera il silenzio della Curia in tutti questi anni, una Curia che non vuole o fa finta di non volere prendere provvedimenti nei suoi confronti.
Certo è che se Andrea Gallo fosse vissuto nel 500 l'avremmo visto ardere sul rogo, con buona ragione. Ma visti i tempi l'unica cosa che noi possiamo fare è dimenticarci del suo compleanno: gli auguri in un altro tempo!Coordinatore provinciale Forza Nuova Genova
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