il derby dei lettori

2PROPOSTA AI PRESIDENTI
Il prossimo derby

giocatelo con i giovani
La recente lettera del vicepresidente-vicario della Sampdoria Edoardo Garrone e la sconfitta delle squadre genovesi di domenica scorsa, mi ispirano a rivolgere una proposta (da taluni amici definita «oscena», da talaltri invece «decisamente ragionevole») ai rispettivi presidenti: «Perché non far giocare il prossimo derby alle squadre Primavera? Si potrebbe vedere veramente giocare al calcio e si assisterebbe ad un incontro più gradevole, vivace, sicuramente più entusiasmante ed agonisticamente valido di quanto visto sui vari campi dove si sono finora esibite le compagini rossoblucerchiate». E poi smettiamola di dire che «loro sono peggio di noi» perché c'è poco da sfottere: siamo entrambi nella... bratta! E prima riusciamo a tirarcene fuori, meglio è appunto per tutti, e soprattutto per la Genova calcistica.
Gian Giacobbi
2LA CONTA DEI TORTI
Lamentarsi degli arbitri

non è solo un alibi
1) Samp - Torino: Ogbonna trattiene per 50 metri Lopez (lo vedono anche dal Righi) ma i 5 arbitri non vedono nulla.
2) Roma - Samp: doppio giallo per Maresca su fallo inesistente.
3) Samp - Napoli: rigore per fallo fuori area a favore del Napoli e rigore negato ad Eder.
4) Chievo - Samp: intervento criminale ai danni di Obiang (non fischiato) e sulla ripartenza gol del Chievo.
5) Parma - Samp: stessa situazione: rigore ed espulsione di Romero solo rigore contro il Parma (che avrebbe dovuto mettere in porta un giocatore avendo effettuato i 3 cambi).
6) Samp - Cagliari: gol annullato a Munari per millimetrico fuorigioco di Lopez.
7) Inter - Samp: macroscopico fuorigioco di Nagatomo ignorato dall'arbitro (scusate, sbaglio, lo teneva in gioco il guardialinee che era a 2 metri)... Morale: dicono (le grandi) che a fine campionato i torti si compensano. Dico io che prima che Inter, Milan, Juve, Napoli abbiano 7 arbitraggi esto così, fanno in tempo ad avverarsi 7 profezie Maya.
Ha ragione Sess quando dice che sono stati fatti errori in sede di campagna acquisti, a proposito Estigarribia cos'è? E comunque andrebbe multato e sbattuto fuori rosa perché puoi essere «grammo», ma l'impegno almeno ce lo devi mettere. Però come sarebbe la classifica senza gli «aiutini» a Inter, Juve, Napoli e senza i furti alla Sampdoria? Caro Sess, non è un alibi... sono punti!!!
L'anno prossimo, prima dell'avvio del campionato proporrei una classifica così fatta: Juve, Inter, Napoli +5, Samp -5. Inoltre la Sampdoria entrerà in campo in 10 per i primi 10 turni, così almeno gli arbitri non si devono inventare nulla. Un ultimo pensierino al nostro Presidente: «Va bene l'aplomb, ma non ritiene di dovere qualcosa a quei 20.000 fessi? Avessero fatto al Napoli quello che hanno fatto a noi. Mazzarri e De Laurentiis si sarebbero dati fuoco in piazza del Plebiscito!
2FERRARA E PERUZZI
La tensione misurata

in un chewing-gum
Caro dottor Lussana, sei sconfitte consecutive sono troppe anche per una squadra di seconda fascia come la Sampdoria. Nemmeno uno striminzito zero a zero per rompere la monotonia dei risultati. Nulla di nulla. Ho seguito l'incontro Sampdoria Atalanta su Primocanale Sport con il commento di Luca Pellegrini e di altri ospiti di sicura fede blucerchiata. Tutti erano depressi e preparati al peggio. Verso la fine dell'incontro mi sono sintonizzato su Sky per vedere anche le immagini.
Ebbene lo spettacolo vero e proprio non era rappresentato dalle squadre in campo, che mi sono sembrate piuttosto mediocri, ma dalle immagini dello staff tecnico blucerchiato composto dal duo Ferrara-Peruzzi. I due venivano inquadrati di tanto in tanto mentre erano intenti a masticare chewing -gum in perfetto sincronismo, incuranti delle telecamere che li inquadravano. Quando i blucerchiati avevano la palla e si avvicinavano alla porta orobica la velocità della masticazione aumentava. Poi decresceva, si fermava, riprendeva ma sempre all'unisono. Per sapere come andava l'incontro bastava guardare loro. Via, via che si avvicinava la fine della partita con la Samp che premeva, la velocità della masticazione aumentava vertiginosamente per poi cessare del tutto.
Ora, visto l'andazzo della squadra che quest'anno non promette niente di buono, sono vivamente preoccupato per la salute dei nostri tecnici. Non vorrei che incappassero in una lussazione della mandibola con ricovero in codice giallo. Proprio di domenica poi, quando i servizi di pronto soccorso sono ridotti al minimo. Restare senza i nostri tecnici, anche per un breve periodo, per la Sampdoria sarebbe veramente una vera disdetta.
Cordialmente.
Giovanni Trovato
2IL MOMENTO DEL GENOA
Del Neri non ha colpe

Le scelte sono di Preziosi

Caro Massimiliano,
oggi non è giornata per le due squadre genovesi. Ma noi genoani occupiamoci del Genoa. Non riesco a capire il silenzio omertoso che regna sul Genoa. Squadra che non cammina nel verso giusto, che si trova in fondo alla classifica, oramai quasi in zona retrocessione - anche se in classifica molte squadre sono a pari punti, per cui il percorso del campionato si fa molto lungo e irto - che procede a furia di acquisti di giocatori e di cambi di allenatori. Eppure, tutti zitti, quasi a voler accettare pedissequamente le scelte evidentemente errate della società. Ma dove è finita la grande tifoseria del Genoa, del nostro amato Grifone? Non comportiamoci come quei genovesi che vivono di lamentele non costruttive.
Il Genoa sembra essere divenuta un'azienda di compravendita e non una squadra di calcio che combatte per se stessa e per i suoi tifosi. E non è vero che le critiche mosse verso il Grifone compaiono solo quando perde. I genoani da sempre sostengono che troppe sono state le scelte di Preziosi errate, non consone per costruire una squadra almeno di metà classifica. Il Genoa nel tempo è divenuta una squadra completamente nuova, con giocatori differenti che devono contare su molteplici allenatori che vengono cambiati ogni qual volta il Genoa perde.
Non prendiamocela con Del Neri se il Genoa è alla sua quarta sconfitta consecutiva, Del Neri non avrà quel nerbo necessario per dare alla squadra grinta e determinazione ma è anche vero che è nuovo, che ha ereditato una squadra non sua e non fatta su suo giudizio. Ci vorrà del tempo, tempo forse mancante per permettere al Genoa di risalire la china e di non temere la zona retrocessione come oggi. Il Genoa e i tifosi genoani non si meritano tutto questo. Genoa senza ideali.
Grazie e saluti rossoblù.
Roberta Bartolini
2NON È QUESTIONE DI SOLDI
Ma i giocatori a Genova

sono di passaggio
Caro Massimiliano,
le sconfitte con l'Atalanta ed il Siena rappresentano per Sampdoria e Genoa momenti fondamentali sul quale meditare per capire la forza delle rispettive formazioni. Chiedo scusa se continuo ad accomunare nello stesso destino le nostre squadre, ma identico è stato l'errore commesso a Giugno in sede di programmazione del campionato di Serie A. Certamente non è ancora il caso di parlare di ultima spiaggia, ma di «allarme» significativo per il seguito della stagione. Molti si stanno scagliando contro i rispettivi tecnici, ma in questo momento chi manca sono le teste (per alcuni anche le qualità) dei singoli giocatori. Troppi errori, anche abbastanza sciocchi, che testimoniano poca concentrazione o comunque un non «giusto» atteggiamento nei confronti della gara. So che queste cose al tifoso importano poco, ma nelle realtà di uno spogliatoio giocare contro Siena ed Atalanta sono partite che dovrebbero dare la giusta mentalità per affrontare il prosieguo del torneo e questo al tifoso importa molto.
Se le società non sono state in grado di darsi degli obiettivi reali, se li devono dare i giocatori. A mio dire, ad oggi, i giocatori di Genoa e Samp sono in una grande confusione mentale. Stanno vivendo questo inizio di stagione non capendo in alcun modo che razza di campionato sono chiamati a fare. E su questo la colpa non è la loro, ma delle rispettive società con Rose di giocatori sbagliate ed obiettivi non chiariti. Ma, come si diceva una volta, in campo ci vanno i giocatori e quindi il cerino è in mano loro a prescindere da qualunque schema e trama tattica. Anzi diciamoci la verità sono proprio i giocatori più esperti che in entrambe le formazioni stanno deludendo.
La testa dei giocatori è un qualcosa di molto complesso ed in questo momento è la vera «malattia» delle nostre formazioni. I mister contano, ma fino ad certo punto. È il o i leader dello spogliatoio che devono prendere la squadra sulle spalle e portarle fuori dalle secche. Se ci sono, questo è il momento per venire fuori e traghettare i compagni verso una identità di squadra più qualitativa di quella attuale.
L'identità è un qualcosa che si costruisce tutti i giorni, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, attraverso i risultati ma anche con la consapevolezza di sentirsi competitivi se non contro tutte, contro molte formazioni del campionato. Per la Samp battuta in casa dall'Atalanta e per il Genoa sconfitto a Siena oggi la traduzione di questi eventi vorrebbe dire sentirsi pronte per lottare per la salvezza.
Questo dice il campo, addirittura siamo con meno punti del Pescara squadra costata niente, con giocatori quasi sconosciuti e con un allenatore che viene dalla Lega Pro (Giovanni Stroppa). Quindi non è questione di soldi spesi, ma di idee e motivazioni personali. Al riguardo direi che Genoa e Samp hanno un monte ingaggi troppo alto in funzione della qualità dei calciatori.
So di essere anti popolare, ma oggi a Genova il male non sono i Mister ma i giocatori ampiamente sopravvalutati e «poco» partecipi del progetto delle società.


A me sembra che Genova stia diventando per molti calciatori un punto di passaggio, per «caso» si trovano qui, ma che non vivono con la giusta intensità ed amore le maglie che indossano.
I risultati sono figli del grado di consapevolezza e di attenzione che un gruppo di lavoro riesce a mettere sul campo partendo dal magazziniere per arrivare al più giovane della rosa.
Gian Luca Fois

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