Da ieri sera il vento della rottamazione di Matteo Renzi ha toccato anche Genova grazie alla nascita del Comitato cittadino a supporto della candidatura a premier del sindaco fiorentino. Quasi duecento persone hanno aderito spontaneamente alla nascita di una base renziana a Genova, città nella quale il Pd si schiera quasi in toto a favore della candidatura del segretario del partito, Pierluigi Bersani. I dettagli a volte sono fondamentali, devono aver pensato i renziani genovesi quando hanno scelto il luogo per la loro presentazione: il Caffè degli specchi di salita Pollaiuoli. Per gli amanti del cinema è «il bar di Profumo di donna», ma in questo caso il riferimento più calzante non è Vittorio Gassman ma bensì Romano Prodi e la sua partenza per la candidatura alla campagna elettorale del 1995 con l'Ulivo. Campagna partita proprio dal Caffè degli specchi e che ha portato alla vittoria finale.
All'adunata dei rottamatori hanno risposto con entusiasmo una cinquantina di persone. Presente ovviamente tutto lo staff del comitato, con il coordinatore Gianluca Mambilla e da Sara Di Paolo, Enrico Ivaldi, Emanuele Piazza, Andrea Pera, Luca Cesareo, Jacopo Avegno e Michele Rossi. Di politici in carica e del Pd solo uno, e per giunta non genovese, Federico Berruti, sindaco di Savona e renziano della prima ora dai tempi della prima Leopolda. «Genova è una città che si è mossa in ritardo (il camper di Renzi è già passato da Savona e da Sarzana nelle scorse settimane, ndr) ma l'importante è essere partiti per radicarci sul territorio - ha dichiarato Gianluca Mambilla -. Qui viviamo in una realtà difficile perché chiusa e, dal punto di vista del partito, strutturata attorno a Bersani». Dove andare a prendere i voti quindi? «Guardiamo al di là del Pd e del centrosinistra - ha risposto Mambilla -. Ci interessa prendere più voti degli avversari e per questo guardiamo a chi si è astenuto e agli scontenti del centrodestra». Uno dei passaggi più interessanti è stato il concetto di rottamazione in città che ha provato a spiegare Emanuele Piazza, già responsabile economia della segreteria genovese del Pd. «Non vogliamo rottamare le persone ma gli ultimi vent'anni di politica - ha generalizzato -. Salviamo solo il periodo in cui la città è cambiata per l'Expo, il G8 e il 2004 da Capitale europea della Cultura». Due indizi su tre portano a Giuseppe Pericu, sindaco durante le ultime due manifestazioni citate e uomo papabile per rappresentare un padre nobile del Comitato renziano genovese. «Noi guardiamo a persone come Pericu, Zara e Rognoni - ha confessato Piazza -. Non come membri del Comitato ma come persone con grandi esperienze alle spalle che possono quindi fungere da padri nobili per noi».
Sempre Emanuele Piazza ha poi risposto ad uno dei quesiti che oramai da tempo accompagna Matteo Renzi: ma è davvero di sinistra o è un berlusconiano infiltrato? «Queste voci sono delle belinate - ha commentato -. Non è forse di sinistra difendere il merito, difendere i lavoratori delle piccole e medie imprese, difendere gli artigiani e promuovere una riforma del fisco e investimenti nell'innovazione?». Al momento dei pronostici, il coordinatore Gianluca Mambilla, ha dichiarato di guardare con attenzione alle primarie del centrosinistra, convinto di poter ottenere la vittoria nonostante la partenza da outsider.
Nonostante lo slogan di Renzi sia «Adesso!», ci vorrà ancora del tempo per vedere il sindaco fiorentino a Genova, il suo intervento non sarà programmato prima della fine di ottobre.
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