Si aprono le danze all'Opera Giocosa di Savona. «Un ballo in maschera», opera in tre atti di Giuseppe Verdi, va in scena venerdì 21 alla Fortezza del Priamàr di Savona (ore 21.15) primo appuntamento lirico di stagione per la città della Torretta. Con una «prima della prima» inconsueta, un «dietro le quinte» sugli intrighi politici e amorosi di Verdi, incontro-conferenza tenuto da Sergio Cofferati proprio lì, sul Piazzale del Maschio, alle 19. «Andiamo avanti a fatica ma sempre con entusiasmo» ha detto Tito Gallacci, presidente della Giocosa, ieri al Carlo Felice accanto al sovrintendente Pacor. E insieme hanno presentato l' «asse Genova- Savona», una coproduzione tra i due teatri liguri che già lo scorso anno si è concretizzata con il «Don Giovanni» di Mozart e che quest'anno prevede l'allestimento di «Rigoletto», già in scena lo scorso marzo sul palcoscenico genovese e pronto a debuttare al Priamàr il prossimo 4 luglio (con repliche sabato 6 e martedì 9) .
«Una bella e speriamo proficua sinergia, per altro avvantaggiata dalla vicinanza delle due città, che ci permette di unire le forze in questi tempi così bui per la cultura in generale e per la musica in particolare. Lavorare in coproduzione è l'unico sistema per riuscire ad organizzare spettacoli contenendo i costi e dare così una mano alla cultura». E allora vada per le collaborazioni: ce ne fossero, se servono a sollevare le sorti dei nostri teatri. Ma diamo uno sguardo ai pieghevoli disposti sul tavolone del primo foyer: «Dolce è la vendetta», scritta rosso sangue che campeggia su un volto maschile angelico, con tanto di candide ali che fanno capolino. La vendetta prende forme disparate, arriva quando meno te l'aspetti, da una maschera durante un sontuoso ricevimento o da un gobbo disperato, vittima della sua stessa sete di morte: così il conte Riccardo cade pugnalato dal suo migliore amico e Gilda muore per mano dell'ignaro padre.
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