Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha aperto all'ipotesi del numero identificativo sul caso degli agenti: "Il discorso che fa l’operatore di polizia - ha detto Manganelli - è: io mi faccio identificare perché tutto sommato lo ritengo giusto, ma ritengo che sia giusto anche identificare chi sta in piazza, cioè chi costituisce l’altra metà del cielo. Credo che sia un dibattito destinato a risolversi. Credo che si troverà un punto d’incontro che possa essere un segnale di predisposizione al dialogo. Ritengo opportuno qualsiasi intervento utile a distendere gli animi. E in questo quadro non escludo nulla, neanche l’identificazione. Credo - ha concluso - che si possa percorrere questa strada".
Le violenze che sono andate in scena la settimana scorsa sono solo un antipasto. La previsione è di quelle che fanno paura e arriva direttamente dai vertici della polizia. Il capo della polizia Antonio Manganelli, in una intervista che sarà trasmessa stasera a Ballarò parla chiaro: "Quando nell’estate scorsa individuammo dei momenti di criticità nelle piazze, in genere collegati a vertenze irrisolte, pronosticammo che questo avrebbe provocato un escalation di tensioni sociali puntualmente verificatisi". L'allerta è altissima. Per rendere l'idea del pericolo Manganelli ricorre a una metafora molto chiara: "Noi non abbiamo più un terrorismo di area brigatista o di area marxista-leninista, abbiamo invece espressioni dell’anarchismo più spinto, quello che verte verso l’insurrezionalismo. È questo il problema. Le insidie vengono anche dall’area antagonista, dall’area anarco-insurrezionalista in particolare, che rappresenta una sorta di terrorismo odierno".
Le schegge insurrezionaliste hanno deciso di federarsi a livello internazionale, fando vita a una rete della rivolta: "Abbiamo delle investigazioni condotte dall’Arma dei carabinieri, dalla polizia nel nostro Paese che dimostrano che le cellule di cospirazione di fuoco (un’organizzazione greca di anarchici) - ha aggiunto
Manganelli - hanno proposto in alcuni paesi tra cui la Spagna, l’Italia e alcuni del Sud America di formare una sorta di network e di scambiarsi linee programmatiche e favori operativi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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