(...) Municipio è stato caratterizzato dall'incontro in stile «Carramba» con Andrea Carratino, assessore della giunta municipale del presidente Alessandro Morgante. La storia è che Doria e Carratino nel 1978, poco più che ragazzi, sedevano vicini nel parlamentino di San Francesco d'Albaro e martedì sera si sono ritrovati vicini di bancata, uno sindaco e l'altro assessore del Municipio. Intervenuto ufficialmente per illustrare il Piano triennale dei lavori pubblici insieme all'assessore allo Sviluppo economico Francesco Oddone, Marco Doria non è riuscito a trattenere l'emozione per il suo ritorno a casa, dilungandosi in racconti e aneddoti per collegare l'esperienza politica attuale con quella di trent'anni fa. «Scusatemi se sono un po' stranito ma mi ha fatto un certo effetto ritornare qui e incontrare Andrea Carratino - ha esordito il sindaco -. Sapevo che ci saremmo ritrovati ma non immaginavo che mi facesse quest'effetto».
Messa da parte l'emozione, Doria ha illustrato il piano triennale, caratterizzato fondamentalmente da una drastica riduzione della capacità d'indebitamento del Comune, voluto sia dal Patto di Stabilità sia da una scelta stessa dell'Ente per ridurre il 1,3 miliardi di euro di deficit. Doria ha offerto una panoramica degli interventi su tutta l'area cittadina, senza limitarsi al solo Medio Levante, e ovviamente ai consiglieri non è andato a genio lo squilibrio dei finanziamenti tra i diversi Municipi. «Vi capisco perché già trent'anni fa nella circoscrizione ebbi lo stesso problema - ha confessato Doria -. Rappresentavo il quartiere che indubbiamente aveva il tasso di qualità della vita migliore della città, e per questo motivo era impossibile ottenere finanziamenti perché c'erano sempre delle zone che avevano più bisogno di noi». E a chi ha fatto notare al sindaco che però esistono casi incresciosi sul territorio come i lavori di scalinata Borghese mai partiti, Doria ha risposto con un'amara constatazione: «la riqualificazione di scalinata Borghese abbiamo iniziato a discuterla in consiglio già nei primi anni Ottanta ed è assurdo che non siano ancora iniziati i lavori».
Fabio Orengo (Pdl) ha invece chiesto lumi sull'organizzazione della città metropolitana, auspicandosi un maggiore ruolo dei Municipi, almeno per quanto riguarda il controllo dei lavori di manutenzione con Aster. «La città metropolitana non è il Comune che diventa più grande ma è la Provincia che cambia nome - ha semplificato Doria -. Ci sarà una ridistribuzione delle competenze tra Regione, ex Provincia, Comune e Municipi».
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