A sinistra è tutti contro tutti E la città paga le conseguenze

Sabato mattina 11 Maggio, vestaglia e caffè, ho cominciato a leggere distrattamente sul Secolo XIX un'intervista alla ex sindaco Vincenzi, quella delle zone blu e del Ferreggiano, per intenderci. A mano a mano che andavo avanti nell'articolo, saltavano fuori cose da lasciare esterefatti: Roberta Pinotti? «Una donna dalle ambizioni sfrenate», Il segretario del suo partito (Lorenzo Basso)? «Non lo conosco» (del suo partito, prego notare!), La nuova giunta? «Democristiana» (la giunta, per i lettori distratti, è guidata dal sindaco Doria. Un democristiano? Se lo sa Vendola...), la classe dirigente genovese del partito democratico? «Sicuramente non all'altezza», lo stile del Pd? «Gente che per farsi la guerra ha perso le elezioni» e, dulcis in fundo, Burlando: «Lui è l'establishment. Lui è il cuore del potere. Lui è la politica del teniamo insieme gli interessi di tutti» e tanto per mettere un ciliegione sulla torta: «Rapporti con lui? Nessuno». Sul presidente Repetto neppure una battuta; d'altronde, come si può parlare del nulla? Apro un attimo una parentesi: signora Vincenzi, visto che ha fatto trenta, faccia trentuno. Come si traduce, nel suo lessico di navigata politicante della sinistra, la definizione di Burlando «lui é l'establishment»? Significa che è lui che decide tutte le torte da farsi? È lui il burattinaio che muove le marionette? Mi dica, mi dica. Vede, io sono un ragazzo di campagna e certe cose non le so. Chiudo la parentesi.
Il giorno dopo, domenica 12 Maggio, Il Secolo XIX riprende il tema riferendo le reazioni di coloro che erano stati impallinati il giorno prima. Solo la Pinotti, indaffaratissima con il meeting Pd, ha risposto liquidando con un laconico «Considerazioni sulle persone, assolutamente irrilevanti». C'è invece una battuta da sbellicarsi dalle risa del signor Stefano Bernini (cos'è? Vicesindaco? Mah, è talmente insignificante che non l'ho mai sentito nominare) che definisce «molto berlusconiano» il modo di rientrare sulla scena della Vincenzi. Berlusconiano! Hai capito? Il peggior insulto possibile per una militante del Pd, manco fosse stata la Santanchè! Povero Bernini, non ha capito nulla, ma bisogna perdonarlo: come poteva stare in astinenza un giorno senza citare Berlusconi? Gli altri, silenzio totale. Modello generali russi anni '60 alle sfilate sulla Piazza Rossa o, più attuale, modello Corea del Nord anno 2013.
Ma poi sono andato a leggere e rileggere i due articoli. E più li leggevo più mi cresceva la rabbia. Questa banda di compagni di merende della sinistra (cioè la Vincenzi e tutti quelli che lei bolla senza remissione, un bue che dà del cornuto all'asino), questi svergognati per i quali «Coop e solo Coop», questi sepolcri imbiancati sempre presenti con le facce compunte ad ogni 25 Aprile, sempre solidali nello stringersi a Giuliani ed agli altri gaglioffi del G8, sempre in prima linea nel demonizzare il povero nucleare, riducendo il paese in mutande per la bolletta energetica, sempre pronti a commemorare le violenze di piazza del '60, sono gli stessi che, per i loro odi interni e le loro lotte intestine, hanno portato questa città ed i suoi abitanti ad uno stato di metastasi irreversibile. La città è oramai un'immensa Staglieno.

Hanno consentito lo smantellamento di un polo ingegneristico di eccellenza come l'Italimpianti, hanno declassato l'Ansaldo da grande player mondiale a fabbrichetta, hanno ridotto i Cantieri ad un'azienda che per sopravvivere si passa gli ordini da sola, non hanno mai deciso se l'Ilva inquinava o dava lavoro. Tanto, a loro, che gli importa? Mettono in conto al partito anche le mutande!
Rispetto l'opinione di tutti, ma mi domando: chi li vota da 50 anni, non se ne pone mai domande? Non ne ha mai dubbi?

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