Gli spedizionieri genovesi affondano nel profondo rosso

Gli spedizionieri genovesi affondano nel profondo rosso

I traffici portuali in calo nel porto della Lanterna e, più in generale, la congiuntura economica sfavorevole condizionano negativamente i bilanci delle case di spedizione genovesi che denunciano un primo trimestre dell’anno in «rosso». La fotografia della situazione è esplicita, e viene direttamente dall’Osservatorio Spediporto, il centro studi dedicato alle aziende del settore, sulla base di un’indagine che ha visto coinvolte oltre il 23 per cento delle strutture associate. In sintesi: decremento dell’8 per cento del fatturato delle attività nei primi tre mesi del 2012 rispetto al 2011, previsioni di chiusura dell’anno a meno 3 per cento, e diffuso ricorso agli ammortizzatori sociali almeno per il 22 per cento degli iscritti. La sensazione degli operatori del settore - sottolinea una nota di Spediporto - richiama quanto già manifestato nel corso della recente assemblea degli associati: «Si sta facendo troppo poco per sostenere le imprese operanti nella logistica, e i dati raccolti testimoniano puntualmente lo stato di forte difficoltà del comparto spedizionieristico».
L’indagine, condotta con l’obiettivo di verificare lo stato di salute della categoria degli spedizionieri genovesi, ha proposto e analizzato risposte relative ad alcune aree tematiche ritenute di particolare interesse, in particolare l’andamento e la comparazione del fatturato, la composizione dei traffici per area geografica, l’andamento dei traffici per tipologia merceologica, l’andamento di import ed export, e lo stato dell’occupazione e la propensione a nuove assunzioni. Per quanto riguarda il fatturato, solo il 18 per cento dichiara un aumento, pur contenuto, del 5 per cento. Intanto le attività registrano anch’esse, come il fatturato, un decremento medio dell’8 per cento, ma in questo caso nessuna azienda ha segnalato un incremento delle attività, seppure in percentuale minima. Le previsioni a breve termine sull’andamento del fatturato si suddividono tra modesti incrementi e modeste perdite, tuttavia la media degli intervistati risulta essere ancora piuttosto pessimista. Per quanto riguarda, inoltre, i flussi di traffico, continua a trainare l’Estremo Oriente che con il 28 per cento si attesta come primo mercato per il porto di Genova.

«Negli ultimi mesi - lamenta Roberta Oliaro, presidente di Spediporto - da parte del governo non è stato assunto praticamente nessun intervento normativo volto a sostenere le nostre aziende nella competizione internazionale». Con la conseguenza, dunque, di «marginalizzare ulteriormente il mercato, e non solo quello genovese».

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