Terminalisti-camalli, c'è l'armistizio

La firma dell'accordo c'è stata poco dopo mezzanotte, quando la trattativa tra terminalisti e camalli della Compagni unica merci varie del porto di Genova sembrava avviata a un'altra giornata, l'ennesima, di stallo, fra polemiche, rivendicazioni, tensioni e ripicche. Con il rischio fondato di paralizzare lo scalo della Lanterna per via di un braccio di ferro a oltranza fra soggetti privati concessionari delle banchine e prestatori d'opera garantiti dalla ormai vetusta legge nazionale 84/94. Invece, grazie anche alla mediazione di Beppe Costa, soggetto direttamente impegnato nel settore, ma anche presidente della sezione terminalisti di Confindustria Genova, ha prevalso il buon senso. E quindi Antonio Benvenuti, console della Culmv, può «portare a casa», alla imminente assemblea dei soci della Compagnia, il risultato auspicato e fortissimamente preteso: il riconoscimento di una somma vicina ai 2 milioni e 400mila euro, spettante come «minimo garantito» ai portuali della Culmv in base alle giornate lavorative non effettuate, che derivano dall'articolo 17 della legge sui porti (e, in particolare, dalla normativa sull'impiego dei camalli in caso di picchi di traffico).
Nei giorni scorsi la miccia era diventata un fuoco che minacciava di trasformarsi in incendio: da una parte i terminalisti - tutt'altro che un blocco monolitico, Negri più intransigente, Messina, Spinelli e Danesi del Vte più possibilisti - dall'altra parte Benvenuti a nome della Compagnia che cercava di far valere una posizione diventata indispensabile per far quadrare il bilancio in profondo rosso. Da lì, una serie di incontri inconclusivi nei quali non aveva voluto intromettersi più di tanto nemmeno il presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo («Sono loro - aveva detto più volte - che devono trovare l'intesa, senza interferenze»). La minaccia era arrivare a scadenza - l'assemblea dei soci Culmv - con l'eventuale ammissione della crisi dei conti che poteva portare a un contenzioso difficile da risolvere, con scioperi devastanti per l'operatività del porto. Ora i pericoli sono scongiurati.
Se ne compiacciono i protagonisti, in particolare il console Benvenuti («Sono stati riconosciuti i nostri diritti») che vede garantita la continuità degli stipendi dei soci a fronte di un'operazione di ristrutturazione dei conti economici della Culmv e di un efficientamento del lavoro portuale. Particolarmente soddisfatto anche il responsabile dei porti del Pdl, Franco Marenco, secondo cui «nelle due parti ha prevalso il senso di responsabilità ai fini dell'operatività dello scalo».

Infine, il commento di Merlo: «Si tratta di un accordo molto importante che riguarda la crescita e il miglioramento delle prestazioni complessive del porto. È stato un lavoro molto dettagliato, ma molto prezioso che contribuirà in maniera significativa a far e crescere il porto».

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