Di Pietro a Crozza: "Contribuisci al killeraggio mediatico"

Il leader Idv accusa il comico di essere al servizio del politico di turno

Antonio Di Pietro non ci sta e a ruota libera scrive - via blog - pesanti critiche a Maurizio Crozza, accusandolo di contribuire al killeraggio mediatico. Il leader dell'Italia dei Valori non ha gradito i siparietti del comico genovese che, con la solita ironia pungente, travestito da il Padrino, ha commentato i risultati delle elezioni in Sicilia e le vicende torbide che vedono protagonista Di Pietro.

Al centro della satira di Crozza sono finiti Beppe Grillo, i suoi "seguaci" e lo stesso Di Pietro, il quale indignato ha scritto rivolto al comico: "Se persino una persona come te, che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito, contribuisce adivulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti".

L'ex pm di Mani Pulite ha dichiarato che sono tantissime le bugie e le calunnie raccontate sul suo conto e che il suo timore è che tutte le menzogne amplificate dai media e dai giornali possano finire per trasformarsi in verità, o meglio per essere percepite come tale. Di Pietro ha inoltre lanciato accuse pesanti a Crozza, lasciando intendere che anche gli uomini dello spettacolo sono spesso al servizio del politico di turno e finiscono per diventare "marionette" nelle loro mani.

"Io - sottolinea l’ex pm - non ho a disposizione televisioni e conduttori, anche perchè l’Italia dei Valori è l’unico partito che abbia rinunciato a posti nel cda Rai, nelle reti Rai e nei Tg, mentre tutti gli altri lottizzavano a man bassa. Ho solo la forza della verità e della Rete, che ci permette di incrinare quel monopolio dell’informazione grazie al quale erano solo i padroni dei media a decidere cosa era vero e cosa falso", ha continuato il politico sottolineando la sua estraneità dai "giochi di favore" e dalla servitù nei confronti dei potenti.

"Ho già iniziato a mettere in rete una puntigliosa documentazione. Se hai un attimo - ha scritto ancora rivolto a Crozza - verifica di persona sul mio sito. Mai come in questo caso carta cantà. Hodimostrato, con le visure catastali, che un modesto appartamento diviso in due e da me regalato nel 2008 ai miei figli Anna e Toto, a Milano, è diventato nella campagna di calunnia 15 case. Ho messo a disposizione di chiunque i documenti che dimostrano come in quell’agguato travestito da inchiesta siano state fatte passare per mie proprietà marciapiedi, svincoli, strade di accesso e persino giardinetti pubblici".

"Ho chiarito che i due appartamenti di Bergamo- ha proseguito Di Pietro- sui quali è stato sollevato un ennesimo polverone, sono

in realtà un solo appartamento, acquistato a nome suo e dei nostri figli da mia moglie Susanna Mazzoleni, al termine di una carriera forense di notevole successo e che giustamente le ha fruttato meritati guadagni".

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