«La guerra dei mondi» risveglia il botteghino

Solo in Italia incassati cinque milioni di euro. In tutto il mondo più di 200 milioni di dollari

Carlo Faricciotti

da Milano

E alla fine gli alieni salvarono il botteghino. Sembra il rovesciamento del finale de La guerra dei mondi, ma in realtà è la fotografia della situazione dei botteghini italiani e statunitensi all’indomani dell’uscita del film della premiata ditta Spielberg & Cruise. Dopo 19 settimane consecutive di bonaccia - lo stallo più lungo della storia moderna del cinema Usa, record negativo che ha battuto quello fatto registrare nel 1985, pari a 17 settimane in saldo negativo - il film tratto dal romanzo omonimo di Herbert George Wells è parzialmente riuscito laddove avevano fallito pesi massimi come Le crociate, Star Wars Episodio VI: La vendetta dei Sith o Batman Begins, cioè a far tornare al cinema gli americani in massa. La tendenza al declino perdura, ma forse Spielberg è riuscito a raddrizzare la rotta.
Uscito in tutto il mondo lo scorso 29 giugno, La guerra dei mondi ha incassato, solo negli Stati Uniti, il primo giorno di programmazione, più di 20 milioni di dollari. Piazzato in maniera strategica a ridosso del lungo fine settimana dal 2 al 4 luglio (festa nazionale e vero snodo della programmazione cinematografica, come da noi il 26 dicembre), La guerra dei mondi aveva totalizzato al botteghino, a ieri, più di 100 milioni di dollari.
Poco sotto i numeri fatti registrare nello stesso periodo di anno fa da Spiderman II: più di 115 milioni di dollari di incasso nel periodo 2-4 luglio e «botto» iniziale (30 giugno 2004) di più di 40 milioni di dollari. Alla fine del suo sfruttamento in sala Spiderman II si attestò sui 700 milioni di dollari d’incassi in tutto il mondo: forse La guerra dei mondi, costato meno del «rivale» Spiderman II (130 milioni di dollari contro 200) non raggiungerà tanto, ma al momento la voce «worldwide» (incassi Usa + resto del mondo) parla già di introiti sopra i 200 milioni di dollari.
Se gli Usa ridono, anche l’Italia sembra ridesta, almeno nell’interesse per il grande schermo: una nota ufficiale della Uip, società distributrice della Guerra dei mondi con 650 copie, parla di 5 milioni di euro incamerati dal 29 giugno al 3 luglio, con un milione di euro il primo giorno di programmazione, miglior risultato in tutta Europa. Una boccata d’ossigeno di cui il sistema italiano aveva disperatamente bisogno: a maggio gli incassi avevano fatto registrare un preoccupante -34% rispetto al maggio 2004, a giugno il picco all’ingiù è stato del 56%, segno che nessuno dei film di maggior attrattiva spettacolare, Sin City, Star Wars, Le crociate era riuscito a superare la soglia dei 10 milioni di euro. Considerando che negli anni scorsi, nello stesso periodo, blockbuster come Troy e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban viaggiavano a quote di quasi 20 milioni di euro di incassi ci sarebbe da chiedersi cos’è mancato quest’anno, all’offerta cinematografica. Lo Yoda di Star Wars risponderebbe: «Più arduo da rispondere questo è».


Intanto a fare festa, oltre agli esercenti di qua e di là dell’Oceano Atlantico, c’è anche la star della Guerra dei mondi: domenica Tom Cruise ha festeggiato il suo compleanno numero 43, è pronto alle nozze con la sua ultima fiamma, l’interprete di Batman Begins Katie Holmes (cui la notorietà acquisita ha però nuociuto: la Warner Bros ha deciso di escluderla dal cast del seguito del film sull’Uomo-Pipistrello dopo che il clamore sulla sua love story aveva rischiato di offuscare quello per il lancio del film), e se qualcuno storce il naso di fronte al film di Spielberg può rispondere secondo l’antico motto hollywoodiano: «Signori, ho letto con le lacrime agli occhi le vostre critiche lungo tutta la strada da casa mia alla banca».

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