Okkupare paga. Il Comune di Genova, in base a una delibera di giunta dell8 luglio scorso, troverà casa ai centri sociali della città. «La democrazia è fondata sui principi fondamentali di partecipazione e inclusione - sottolinea Bruno Pastorino, assessore al patrimonio comunale -. Per rispetto alla democrazia, abbiamo scelto la via del dialogo e della responsabilità». A differenza di quelli che, fino a oggi, ha scelto di non vedere o propongono quelle che l'assessore definisce «soluzioni di natura muscolare». Per Palazzo Tursi, bisogna anche considerare il fatto si tratta di realtà che operano da anni sul territorio cittadino. «In regime di abusivismo assoluto» come spiega l'assessore. Appunto. E quindi? «Vanno sanati».
Ecco la nuova mappa. Il laboratorio occupato Buridda, in via Bertani, andrà al secondo piano del mercato del pesce di corso Quadrio. Sempre nell'ottica di trasformare la zona in un calderone di cultura, movida e vita notturna. Nuovo spazio in via Fossato Cicala, a San Gottardo, per il Pinelli, ora in via Adamoli. Il Terra di Nessuno, invece, già confinato in via Bartolomeo Bianco, rimarrà dovè, quale vicino di casa della moschea di Genova. Nessun movimento anche per lo Zapata, domiciliato in via Sampierdarena: resterà presso il baraccone del Sale. La struttura, una volta acquisita dal comune, verrà divisa anche tra la bocciofila, che già occupa (ma regolarmente) la parte a mare, e il municipio centro ovest. Tutti insieme appassionatamente.
E dire che una strigliata se la sono presa anche Buridda&co. In fondo, si tratta di scendere a patti con il «potere». «Giovani di altri centri sociali italiani - racconta l'assessore Pastorino - hanno criticato la scelta dei genovesi di aver intrapreso la strada del dialogo con un ente. Ma è solo grazie a questo che potremo spostare queste attività in luoghi più idonei». Si apre quindi il capitolo spese. Per il trasferimento, per i lavori nelle nuove strutture. Poi però i centri sociali - non più - occupati, pagheranno regolare affitto al comune. Più bollette e utenze varie.
«Chiaramente - osserva Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, che con altri consiglieri ha portato la questione in aula rossa a palazzo Tursi -, la messa a norma delle strutture sarà a carico del Comune. Difficile pensare che si voglia sanare situazioni abusive, utilizzando strutture non idonee».
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