Per la candidatura ai mondiali del 2022 il Giappone ha intenzione di mettere in campo una vera rivoluzione tecnologica. A cominciare dal primo stadio hi-tech che sarà costruito ad Osaka, città dove attualmente non esiste uno stadio. La città di Osaka è una delle tredici sedi proposte dalla federazione giapponese. Lo stadio, così come lo hanno pensato i suoi ideatori, avrà una capienza di 85mila spettatori e verrà completamente realizzato con materiali ecologici. L'intenzione è quella di costruire un impianto completamente hi-tech, una propria e vera rivoluzione. Con alcune innovazioni veramente curiose, sotto il terreno di gioco, per esempio, saranno impiantati 70 microfoni ad altissima sensibilità, così come quelli che verranno posizionati nelle tribune, dando così una diversa visione al telespettatore che seguirà la partita dal salotto di casa sua. Per lui ci sarà la possibilità di vivere lo stadio a 360 gradi completata da occhiali in 3d che lo faranno entrare a far parte della partita scegliendo in quale anello sedersi virtualmente, rendendo così il confine tra finzione e realtà quanto mai impercettibile.
Il prossimo 2 dicembre la Fifa sceglierà chi ospiterà l'edizione dei mondiali del 2022 su nove nazioni candidate, tra cui Russia e Stati Uniti. In Giappone sono convinti che il Mondiale del 2026 verrà assegnato alla Cina, previsione che riduce sensibilmente la possibilità di vederselo assegnato quyattro anni prima. Ma è altrettanto vero che la Fifa, in una nota, segnala che il Giappone fra tutte le candidate è quello che si presenta al meglio, essendo oltre tutto il paese che dal 2001 non ha avuto un solo incidente nei suoi stadi.
La candidatura del Giappone ai mondiali del 2022 con la formula «208 sorrisi», che fa riferimento ai 208 paesi che partecipano alla competizione, è in realtà un modello di marketing politico e economico perfettamente integrato. Stando alle parole del rappresentante del Comitato internazionale della federcalcio giapponese, Yuuichiro Nakajima, quello che appare è una perfetta unione tra strategie di governo e possibilità di sviluppo: «Il Giappone con la sua candidatura, coinvolgerà le maggiori imprese del paese, nel campo tecnologico e ecologico, pensando sempre alle nuove generazioni».
Non a caso, il profilo del direttore esecutivo Yuuichiro Nakajima non è solo calcistico: il manager nipponico è stato in passato presidente del Fondo per la cooperazione economica estera del governo giapponese. Poi, nonostante l'età non proprio verde, si diletta come dilettante, nel campionato Senior di Tokyo.
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