I morti della guerra civile? Per Pisapia hanno valore solo se erano partigiani...

Il sindaco di Milano, in visita al cimitero della Gloria, fa la sua scelta. I partigiani meritano i fiori e gli omaggi, i repubblichini no. Una decisione che nessuno dei suoi predecessori aveva preso

I morti della guerra civile? Per Pisapia hanno valore solo se erano partigiani...

Nessuna pietà per il sangue dei vinti. Il sindaco Giuliano Pisapia fa riprecipitare Milano nella stagione dell’ideologia e dell’odio. E così ieri, nella sua prima visita al cimitero Maggiore, ha fatto netta la sua scelta di campo. Visitando quello della Gloria dove sono sepolti i partigiani e non quello dell’Onore che accoglie chi scelse la Repubblica sociale. «La pietà umana dovuta a chi è caduto - diceva ieri - non può far dimenticare i fatti, la storia e le ragioni di chi si è battuto per un’Italia migliore». Un passo indietro rispetto a Gabriele Albertini e Letizia Moratti che rendevano omaggio, a tutti i caduti della guerra civile.

Impeccabile il protocollo di Albertini che con la fascia di sindaco presenziava alla cerimonia per i combattenti della Resistenza. E, dopo averla tolta, si dirigeva incurante delle polemiche, al Campo 10 a rendere omaggio alla tomba dell’eroe di guerra Carlo Borsani, trucidato dai partigiani il 29 aprile del 1945. A guerra finita.

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