I soliti noti davanti alla Luna

Concluso l’Act4 New Zealand il migliore degli sfidanti

Con gli incontri di ieri si è concluso il Louis Vuitton Act4. Sono state undici belle regate che alla fine hanno confermato in pieno i medesimi valori in campo dell’estate australe 2003. I più forti sono quelli di Alinghi, con o senza Russell Coutts, i primi dei battuti sono i neozelandesi di Emirates Team New Zealand, poi arrivano Bmw Oracle e Luna Rossa. Dei forti di tre anni fa manca One World, le sue barche sono quelle usate da Desafìo che è solo sesto dietro gli svedesi di Victory Challenge. K-Challenge, il sindacato francese di Stefan Kandler che usa la barca neozelandese vittoriosa nel 2000 (e che a quel tempo era tre anni avanti agli altri) è settimo davanti ai due italiani Mascalzone Latino e +39, entrambi a quattro vittorie. Nella classifica seguono i sindacati “cuscinetto” quelli che combattono la guerra dei poveri per un punticino e sono United Internet Team Germany, China Team e Shosholoza. È incredibile che la barca più nuova, Shosholoza, sia ultima senza vittorie. Uno dei segni che queste regate non sono fatte solo di tecnica ma anche di equipaggi...
Quello che si è visto subito è che la flotta è divisa in bravi e meno bravi: i bravi sono i primi quattro e si ha la vaga sensazione che continueranno ad esserlo. Come hanno detto un po’ tutti però, è molto presto per trarre conclusioni: si vede che questi hanno lavorato di più e meglio, non hanno mai smesso dalla fine delle regate di Auckland. Patrizio Bertelli, ad esempio, ha sempre tenuto gli uffici di Luna Rossa aperti in maniera non molto ufficiale pagando lo stipendio a una piccola ma efficiente task force di velisti e designer, mentre si attendeva l’arrivo del partner Telecom. Sul piano della tecnica comunque non si è visto nulla o quasi, è tutto nascosto da abili giochi di sandbagging, parola americana per indicare chi usa il freno a mano.
Alinghi ha utilizzato Sui 75, barca che non aveva schierato a Auckland usando la più vecchia Sui 64, ma dimostrando di avere un altro mezzo molto rapido che gli ha consentito di controllare tutti. I più sfacciati sono stati i neozelandesi, che ogni volta che hanno incontrato un avversario debole lo hanno galantemente aspettato per avere una pressione più realistica in manovra. Più manifeste le prestazioni sul piano umano. L’emergente è il timoniere inglese di +39 Ian Percy, oro olimpico in classe Finn, che ha fatto vedere qualche manovra aggressiva e pulita. Il ragazzo non ha mai frequentato il match racing di qualità ma sta imparando rapidamente grazie al grande talento. A bordo con lui l’esperto Tommaso Chieffi, tre anni fa su Oracle. Sta consolidandosi bene la coppia Francesco de Angelis-James Spithill; al napoletano costa senz’altro lasciare il timone, ma il giovane australiano, già alla terza Coppa avendo iniziato a diciotto anni, si dimostra uno dei talenti nuovi più interessanti e determinati.

Sospeso il giudizio su Mascalzone Latino Capitalia: prima delle regate gli uomini di Onorato hanno provato un solo giorno la barca modificata, che non appare rapidissima.
Venerdì iniziano le fleet race, tutti e dodici regateranno insieme. Grande spettacolo.

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