La prima sofferta (per la categoria dei giornalisti) valutazione è la seguente: per realizzare una vera, completa, grande inchiesta giornalista, oggi c'è bisogno di un libro. Un tomo di 336 pagine addirittura, quale quello firmato e realizzato da Giulio Mola, origini pugliesi, giornalista sportivo in forza alla redazione de il Giorno. Non c'è più tempo, nel lavoro quotidiano, e forse neanche molta voglia di applicarsi a un lavoro di questo tipo.
Il titolo («l'ultima partita, editore fratelli Frilli, costo 14.50 euro»), seguito da una spiegazione didascalica («inchiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo»), contribnuiscono a far intendere subito l'aregomento trattato. Che muove il primo passo da una lunga conversazione con il procuratore Raffaele Guariniello e si sviluppa, nei capitoli successivi con le interviste e gli aggiornamenti sullo stato diu salute di calciatori ppiù o meno famosi, molti definiti dall'autore «di quarta serie».
Fanno specie i racconti degli interessati perchè offrono lo spaccato di un calcio dominato da ignoranza e da superficialità. Perciò forse a due calciatori di nome come Riccardo Ferri e Mauro Bressan, arrivati alla presentazione del volume presso il circolo della Stampa di Milano la scorsa settimana, è venuta l'idea di suggerire un successivo passaggio dell'inchiesta. Ha domandato Riccardo Ferri: «Perchè non vengono interrogati i medici sportivi dell'epoca dei calciatori ammalati, per chiedere loro quali tipi di farmaci passavano agli atleti?».
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