2 giugno con parata austera: non ci sono le Frecce Tricolori

Per il secondo anno, parata per la Festa della Repubblica in tono minore: saltano anche i reparti a cavallo. Napolitano: "Missioni all'estero contributi alla pace"

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Proprio come lo era già stato l’anno scorso, l'Italia celebra un 2 giugno senza le Frecce tricolori e i reparti a cavallo. A imporlo è la spending review. Per il resto, però, la parata militare ai Fori Imperiali si svolge regolarmente: sfilano in 3.300 tra militari e civili. "La tradizionale parata militare ha consentito anche quest’anno di unire cittadini e istituzioni nella celebrazione della nascita della Repubblica", ha commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolineando la "determinazione" dell’Italia ad uscire dalla "difficile contingenza".

La giornata prende il via con la deposizione di una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto alle 9.15, alla quale partecipano le più alte cariche dello Stato che, subito dopo, presenziano alla rassegna delle truppe schierate per la Parata. Tra i presenti, alla sua prima uscita pubblica, anche il neo nominato capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa. "In un contesto mondiale globalizzato, segnato da mutamenti profondi, da grandi progressi e insieme da nuove minacce nonchè dal permanere di antiche tensioni - ha detto Napolitano - le missioni di stabilizzazione intraprese dalle organizzazioni internazionali di cui l’Italia è parte attiva costituiscono un contributo essenziale alla causa della pace, del progresso sociale e della collaborazione fra i popoli". Alle 10 prende il via la parata militare: lo sfilamento - aperto come sempre dalla banda dei Carabinieri - si articola in sette settori: le bandiere e gli stendardi delle nazioni amiche e alleate e degli organismi internazionali, l’esercito, la marina, l’aeronautica e dell’arma dei carabinieri, i Corpi militari e ausiliari dello Stato e, infine, i corpi armati e non. Le Forze armate al servizio del Paese è il tema della parata ridotta all'osso dalla spending review. I costi sono stati stimati in un milione e mezzo di euro, contro i 2 milioni del 2012 e i 4,4 milioni del 2011. "Il capo dello Stato mi ha assicurato che dall’anno prossimo sarà ripristinato il passaggio delle Frecce Tricolori", ha fatto sapere Ignazio La Russa al termine della rivista militare. Da giorni l’ex ministro della Difesa chiedeva con forza che la pattuglia acrobatica potesse sorvolare, come è tradizione, i Fori Imperiali. "Le Frecce Tricolori si addestrano tutto l’anno e il loro addestramento costa - ha ricordato La Russa - lo spreco è non farle passare in un’occasione come questa".

La parata low cost, però, tiene lontana la folla che, tradizionalmente, riempie Piazza Venezia e via dei Fori Imperiali il 2 giugno. Ampi gli spazi vuoti al di là delle transenne e sulle tribune riservate agli invitati. In tribuna autorità l’attenzione di tutti è rivolta agli uomini e alle donne che sfilano sotto un sole che, dopo giorni di pioggia nella capitale, ha sorpreso i più, costretti a resistere sotto indumenti scuri e dalle stoffe pesanti. È il caso del ministro Annamaria Cancellieri, in giacca nera su una camicia bianca. Più accorte le colleghe di governo Beatrice Lorenzin, in tailler chiaro, e Nunzia di Girolamo che sfoggiava un camicetta di seta e pantalone beige. Con loro ha conversato a lungo il vice presidente del consiglio e ministro dell’Interno Angelino Alfano. La bella giornata ha fatto in modo che Napolitano potesse passare in rassegna i reggimenti in via di San Gregorio a pochi passi dal Colosseo, a bordo di una Lancia Flaminia scoperta di colore blu, prima di prendere il suo posto tra il presidente del Senato Pietro Grasso e la Presidente dela Camera, Laura Boldrini. La vice presidente del parlamento Europeo Roberta Angelilli, sacrificando la comodità all’amor di patria, si è presentata al presidente della Repubblica con una felpa blu scuro sulla quale campeggiava la scritta "Italia" a lettere cubitali. La stessa Angelilli, tuttavia, non ha rinunciato, a sfilata in corso, al fidato iPad, consultato per diversi minuti prima di concentrarsi sulla sfilata. Più entusiasta è sembrato Francesco, figlio minore di Pier Ferdinando Casini che alla comparsa della prima fanfara ha sgranato gli occhi e cominciato a saltellare per vedere meglio i militari. Stesso entusiasmo dei bimbi seduti sulle tribune riservate agli ospiti.

"Io sono venuta per vedere le crocerossine - ha confessato la piccola Aurora - perché è il lavoro che vorrei fare da grande". Lungo e commosso, infine, l’applauso alla Brigata San Marco, quella cui appartengono i due marò ancora detenuti in India.

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