Boldrini e M5S vanno in guerra per quattro minuti

La Boldrini riapre la Camera per un voto inutile. E Grillo la attacca: si fa pubblicità

Boldrini e M5S vanno in guerra per quattro minuti

La Camera scambiata per una telecamera e una guerra per una comparsata che durerà al massimo quattro minuti. L'attacco arriva dal deputato grillino Roberto Fico, numero uno della commissione di Vigilanza Rai, alla presidente di Montecitorio più charmante della storia della Repubblica, Laura Boldrini. Fico scrive sulle colonne del solito blog di Beppe Grillo: «Usa la Camera come se fosse una semplice tv commerciale, attraverso la quale migliorare la propria immagine».

A farlo arrabbiare è stata la convocazione anticipata dell'Aula prima della fine delle vacanze, il 20 agosto, per il decreto sul femminicidio. La presidente di Montecitorio l'ha annunciata con orgoglio, caricandola di forte significato politico. Ma i Cinque stelle le fanno le pulci: si tratta di «mero adempimento». Tradotto: l'incardinamento di un decreto, passaggio tecnico da quattro minuti. E l'immagine di un Parlamento sensibile alla tragedia della violenza sulle donne tanto da essere disposto a decurtarsi le ferie va a farsi benedire.

Non solo. Per il grillino Fico, Boldrini avrebbe pure scambiato la Camera per un palcoscenico e sfrutterebbe argomenti molto seri per farsi pubblicità. «Boldrini - spiega il deputato - scrive su Facebook che la Camera lavorerà subito dopo il 20 agosto per il decreto sul femminicidio confondendo così il “mero adempimento” con i veri e propri lavori della Camera. È chiaro che Boldrini ha lasciato intendere così per un semplice ritorno di “fama” come se la Camera fosse una tv». E il peccato della presidente vendoliana sarebbe anche più grave, considerato che Montecitorio è «a zero leggi».

Molto fumo e niente arrosto insomma. «Dall'inizio della legislatura il Parlamento non ha approvato nessuna legge di propria iniziativa», rincara Fico. Che conclude: «La Camera dei deputati si riunirà di nuovo il 6 settembre, questa è la verità e nessun'altra. Noi torneremo con tutta la nostra forza per difendere la Costituzione e gli italiani».

Significa che i seguaci di Grillo non si presenteranno il 20 a tenere alto il vessillo, tanto sbandierato, della difesa delle donne? Che non abbandoneranno la spiaggia fino all'ultimo minuto utile?

Se è vero che per loro i lavori dell'Aula ripartono il 6 settembre, allora neppure i paladini anti Casta vogliono rinunciare alle vacanze. L'odiata Laura salirà puntuale sullo scranno-pulpito, i grillini saranno al mare.

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