La Bocconi di Monti: sconto da 600mila euro sull'Imu

Anche l’ateneo del premier è esente da Ici per la Casa dello studente, i cui affitti variano da 3.150 a 7.650 euro l’anno. Contenzioso col Comune per il 2002-2006

La Bocconi di Monti: sconto da 600mila euro sull'Imu

Quesito per i lettori (ma non solo): è giusto che un’univer­sità privata come la Bocconi non paghi l’Ici, quando i cittadini do­vranno fare i conti con tassazioni lacrime e sangue, anche sulla pri­ma casa? Mentre la giunta dei ga­bellieri Pisapia-Tabacci lavora di lima per definire i dettagli del bi­lancio di previsione 2013 che ver­rà approvato questa mattina in giunta, la blasonata università aspetta che la giustizia faccia il suo corso sul contenzioso aperto con il Comune di Milano per quat­tro anni di mancato pagamento dell’Ici sugli alloggi universitari. L’amministrazione arancione hafissato l’aliquota Imu allo 0,4%sul­la prima casa e allo 0,8 per la secon­da: una gabella che se terrorizza da mesi i cittadini non tange mini­mamente gli atenei, pubblici o pri­vati poco importa, che godono del­le esenzioni previste dalla legge 504 del 1992.
L’articolo 7 esonera dal paga­mento dell’Ici tutti gli edifici adibi­ti a sede «con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sani­tarie, didattiche, ricettive, cultura­li,
ricreative e sportive». Così gli studentati universitari, statali o privati, che affittino a canoni age­volati o meno, godono di queste esenzioni. Qualche incertezza pe­sa sulla Bocconi: l’ateneo di via Sarfatti sta aspettando che la giu­stizia tributaria si esprima sul ca­so della residenza di via Spadoli­ni, su cui è aperto un contenzioso con il Comune. Impossibile cono­scere la data della sentenza della Cassazione che dovrebbe mette­re la parola fine a un vicenda che dura da ben sette anni.L’universi­tà economica, guidata fino a poco tempo fa dal premier Mario Mon­ti, non ha pagato (dal 2002 al 2006) l’imposta comunale sugli immo­bili per la casa dello studente di via Spadolini 12 così come per le al­tre 4 residenze (Bocconi, Arcoba­leno, Javotte, Dubini). Il Comune, da parte sua, dopo il primo avviso di accertamento recapitato nel marzo 2008, ha continuato ad ag­gio­rnare le cartelle esattoriali por­tando il contenzioso a 600mila eu­ro.
Il 22 dicembre il sindaco Pisa­pia ha firmato l’incarico all’avvo­catura comunale per chiudere la questione, opponendosi alle due pronunce tributarie che finora hanno dato ragione all’ateneo, che vanta bilanci in perfetto ordi­ne. La Bocconi,gode già dell’esen­zi­one per la sede storica di via Sar­fatti.
Lascia perplessi il fatto che dei 1.400 posti letto disponibili nelle 5 residenze per studenti, che vengo­no affittate da 3.150 euro a 7.650 l’anno a seconda delle fasce di red­dito, non siano considerate strut­ture a scopo di lucro. Ampia la scel­ta: si va singole con bagno privato o in condivisione, tutte arredate con letto, scrivania, armadio, e tut­ti i comfort (frigo, cassaforte, aria condizionata e connessione inter­net) a stanze in appartamenti da quattro a monolocali. Altissima la domanda: dei 13.807 iscritti il 59,3% degli studenti del triennio arriva da fuori Regione, il 14,3% dalla Lombardia, il 10% sono stra­nieri, stessa percentuale di stu­denti provenienti da tutta Italia per il biennio, 12,8% dalla Lom­bardia, 11,4% dall’estero. Il par­cheggio, l’accesso alla palestra, la mensa si pagano a parte, oltre alla retta universitaria chiaramente. Basta dare un’occhiata alle deci­ne di cartelli «affittasi» che cam­peggiano nella bacheca per ren­dersi conto che gli alloggi per gli economisti in erba sono a prezzo di mercato: le stanze vanno dai 400 ai 750 euro spese incluse. Così come suona quanto meno strano che delle cinque case dello studen­te, che rientrano nella stessa esen­zione, l’amministrazione si sia in­teressata solo a quella di via Spa­dolini.
«L’università Bocconi - la repli­ca ufficiale- non ha versato l’Ici so­lo sugli edifici per i quali, ai sensi dell’art.7 D.Lgs. 504/92, ritiene di aver diritto all’esenzione. Il con­tenzioso in corso con il Comune di Milano riguarda, per gli anni 2002-2006, solo uno dei pensiona­ti dell’università, peraltro in tutto e per tutto analogo agli altri.

I giu­dici tributari si sono sempre espressi riconoscendo tale dirit­to, tanto che è il Comune soccom­bente ad aver appellato in Cassa­zione tutte le precedenti sentenze a esso sfavorevoli». 

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