Il capo dei vigili di Giggino? Il suo testimone di nozze

Napoli, la parentopoli di De Magistris si allarga a un ufficiale Gdf vicino al sindaco dai tempi delle inchieste. I precedenti del fratello consulente e della cugina in Comune

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris

Napoli - Allora, dove eravamo rimasti con la «parentopoli» allargata di Giggino De Magistris? Il fratello Claudio superconsulente, l'amica Anna Falcone nel cda di «Bagnolifutura», la cugina Lucia Russo nell'assessorato di Pina Tommasielli (poi silurata da Giggino), i compagni di scuola assessori Carmine Piscopo e Roberta Gaeta, l'amico di famiglia Omero Ambrogi a capo del cda di «Bagnolifutura». Manca qualcosa?
Si, che manca qualcosa: il testimone di nozze. E ora c'è anche quello. Una figura indispensabile per la «casa di vetro», ovvero Palazzo San Giacomo. C'era una casella da riempire, una casella importante, come la figura del comandante dei vigili urbani. Da tempo designato da Giggino, a capo della polizia municipale andrà il tenente colonnello della Guardia di finanza, Luigi Acanfora. Un ufficiale di grande prestigio, non c'è alcun dubbio. Ma è, appunto, con la moglie il testimone di nozze dei coniugi Luigi De Magistris e Maria Teresa Dolce.

L'insediamento dell'alto ufficiale finora è slittato per motivi legati a problemi amministrativi. La nomina di Acanfora, infatti, rientra in un pacchetto di 18 assunzioni di dirigenti varato dalla giunta «arancione». Ad agosto scorso, in pieno clima vacanziero, l'amministrazione comunale aveva nominato ben 29 tra dirigenti e staffisti ma, dal governo era arrivato uno deciso stop a queste nomine, per porre dei limiti di spesa per il personale. Gli «arancioni» a quel punto hanno innestato la retromarcia revocando gli incarichi. Ma, Giggino aveva già pronto un piano alternativo, che prevede il taglio di 11 dirigenti, riducendo cosi gli iniziali 29 a 18, per un costo di 2 milioni di euro

E tra gli scampati ai tagli vi è il compare di anello dei coniugi De Magistris. Ma il tenente colonnello delle fiamme gialle che guiderà i caschi bianchi non è il solo: c'è anche Luigi Filosa, che sarà nominato dirigente. Filosa è il cognato del campione di legalità e trasparenza, Franco Moxedano, assessore al Personale della giunta arancione, Idv della prima ora e appartenente a una famiglia che gestisce sale bingo. Filosa era incluso tra i promossi a dirigente del blitz ferragostano: scampato ai tagli, entrerà a far parte dell'infornata novembrina. Ad agosto si erano scatenate delle roventi polemiche per la parentopoli arancione. Moxedano e Giggino furono attaccati anche da esponenti della stessa maggioranza, che li accusarono di «familismo amorale». Tra i neo dirigenti vi sono anche una compaesana di Antonio Di Pietro e Alessandro Nardi, sostenitore di Giggino in campagna elettorale, nominato vice capo di Gabinetto.

Faceva notare un semplice dipendente di Palazzo San Giacomo, che «ormai, da qualche tempo, nelle stanze dei bottoni della “casa di vetro” si parla più frequentemente il dialetto calabrese che quello napoletano». Una battuta, ovviamente ma, a Catanzaro, all'epoca in cui Giggino detto 'a manetta, oppure Giggino 'o flop, era pm, lavoravano anche il capo di Gabinetto, Attilio Auricchio (in qualità di ufficiale dei carabinieri), l'avvocatessa Anna Falcone, nominata nel cda di «Bagnolifutura» e ora, anche il futuro nuovo comandate dei vigili urbani, Acanfora.
Una bella rimpatriata, mentre Napoli muore: strade ancora scassate, file interminabili alle fermate dei bus, strade sporche, sicurezza sempre più a rischio per i cittadini. E una giunta della legalità con tanti indagati: a cominciare dal sindaco, il fratello Claudio, il vice sindaco, Tommaso Sodano, il capo di Gabinetto Auricchio.


A Palazzo San Giacomo ironizzano e, in tanti, si dicono preoccupati: «Speriamo che Giggino-Napoleone non diventi un appassionato di cavalli. Altrimenti, prima o poi ci ritroviamo un ronzino alla guida di un assessorato oppure di una municipalizzata».
carminespadafora@gmail.com

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