Il Cav allarga l'alleanza. "Casini è il benvenuto"

Dopo l'intervista del leader Udc, Berlusconi apre al nuovo patto coi centristi. E i sondaggi già premiano l'intesa con Pier: la soglia del 37% è a un passo

Il Cav allarga l'alleanza. "Casini è il benvenuto"

Berlusconi apre le porte a Casini. Lo fa 48 ore dopo l'intervista al leader dell'Udc con cui annunciava l'intenzione di ritornare nella squadra dei moderati. Due giorni di silenzio durante i quali molti, nel partito, hanno arricciato il naso. «Vuol tornare? Almeno dica che ha sbagliato ad abbandonare la nave», il senso dei distinguo in Forza Italia. Tuttavia, per ridurre al minimo lo scetticismo dell'operazione, Berlusconi rompe gli indugi e scrive una nota che taglia la testa al toro: Pier è il benvenuto. «Da molto tempo mi si attribuiscono posizioni ed indicazioni che quotidianamente influenzerebbero la linea dei giornali dell'area di centrodestra - scrive Berlusconi -. Mai sono intervenuto né sulle decisioni editoriali, né su singole vicende rispettando appieno la libertà dei giornalisti e dei direttori». E ancora: «In particolare, in questi giorni non ho condiviso gli attacchi a Pier Ferdinando Casini, il cui ritorno nell'area dei moderati è da sempre stato da me auspicato e del quale non posso che esserne lieto, ritenendo che anche il suo movimento potrà offrire un reale contributo alla vittoria del centrodestra».

Porte aperte all'Udc, quindi, perché può contribuire a battere la sinistra in una logica bipolare. Anche il Mattinale, quotidiana nota politica redatta dallo staff del capogruppo Renato Brunetta saluta la prossima liaison con i centristi: «Da vent'anni Berlusconi ha sempre cercato di unire chi, anche se con sensibilità diverse, liberali, riformatori, laici e cristiani, intendesse la politica come strumento al servizio del bene comune». E sul leader dell'Udc: «Alcuni tra coloro che sbandarono sono tornati, come Casini...».

Insomma, se l'Italicum va in porto, con quella soglia del 37% da raggiungere per ottenere il premio di maggioranza, la coalizione deve essere per forza ampia. E quindi, si legge sul Mattinale, «Berlusconi a Cagliari ha spiegato che Forza Italia punta da sola ad andare sopra il 37%, ed è un obiettivo sensato raccogliere quel 37,4 che ottenne il Pdl nel 2008. Ma questo non significa affatto cannibalizzare o escludere amici e cugini. Guai dunque a buttar via con l'acqua sporca di interessi particolaristici e di ricatti politici, il bambino. Il quale a volte, ammettiamolo, è affamato e lagnoso, ma è pur sempre una creatura di famiglia, di quella famiglia che è il centrodestra. E Berlusconi li riconosce come tali».

I numeri son numeri e parlano chiaro. Tanto che ieri il Corriere della Sera pubblicava un lungo articolo del loro nuovo sondaggista, Nando Pagnoncelli. Secondo le ultime rilevazioni, qualora si votasse con l'Italicum, l'apporto dell'Udc garantirebbe al centrodestra la vittoria al primo turno. 37,9% sarebbe la cifra raggiunta da Fi, Lega, Udc, Ncd, Fdi, La Destra ecc... Sondaggio forse fin troppo ottimistico e a cui qualcuno in Forza Italia guarda con sospetto: «Sembra fatto apposta per spaventare la sinistra e far sì che facciano saltare l'accordo sulla legge elettorale e le riforme», ragiona un big del partito. Ma un sondaggio di Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, dà comunque un buon risultato. Il centrodestra sarebbe in fuga per vittoria al 36,3% con la sinistra distaccata di 3,9% (32,4%). Con un Pd lontano dai massimi rilevati a inizio anno.

Intanto sembra perfezionarsi la composizione dell'Ufficio di presidenza di Forza Italia.

Da trentasei a quaranta membri, con dentro molti big di partito tra cui i capigruppo di Camera, Senato e parlamento Ue, i loro vice, gli ex ministri dei governi Berlusconi, i responsabili dei vari dipartimenti, più dodici elementi di nomina esclusiva dell'ex premier.

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