Riforme al via in Senato. Fdi punta allo sprint. Fronda di Forza Italia: "Alla Camera si cambia"

Il premierato già divide la maggioranza

Riforme al via in Senato. Fdi punta allo sprint. Fronda di Forza Italia: "Alla Camera si cambia"
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Il battesimo parlamentare del premierato, anche se solo formale, è previsto per oggi pomeriggio in commissione Affari costituzionali del Senato. Che prima licenzierà l’Autonomia differenziata tanto cara alla Lega e subito dopo riunirà l’ufficio di presidenza per calendarizzare i lavori del ddl Casellati (a ieri sera gli uffici di Palazzo Madama non avevano ancora “sbloccato” il provvedimento, ma si tratta solo di verifiche tecniche che saranno risolte in mattinata o al più tardi stasera e, nel caso, con un improbabile slittamento a domani).
Poi si comincerà con le audizioni, che dovrebbero essere circa 25-30 e che inizieranno con Sabino Cassese e Francesco Saverio Marino, il costituzionalista che ha contribuito a scrivere quella che Giorgia Meloni chiama «la madre di tutte le riforme». Con l’obiettivo, spiega Alberto Balboni (Fdi), presidente della prima Commissione di Palazzo Madama, di «chiudere in tre mesi» e poi passare all’Aula. Insomma, il premierato dovrebbe essere approvato al Senato entro marzo-aprile e poi andare alla Camera. Doti». Dalla questione del secondo premier, all’ipotesi di una legge elettorale con premio al 55%. «Capisco si voglia correre per sventolare una bandierina alle Europee, ma- dice - essere frettolosi è un errore». Una posi zione, quella di Mulé, che in Forza Italia non è solitaria. E che trova terreno fertile nella Lega, anche se - almeno per ora- per il partito di Matteo Salvini il premierato è soprattutto moneta di scambio per chiudere sull’Autonomia differenziata.
A un’aria non proprio distesa nella maggioranza, si accosta un’opposizione decisamente contraria. Se Balboni immagina in Commissione un clima di «confronto costruttivo» («come sul ddl Calderoli, dove su oltre 80 emendamenti approvati ben 44 erano delle opposizioni»), Andrea Giorgis, capogruppo del Pd in Affari costituzionali del Senato, oggi chiederà che si evitino «forzature sui tempi», perché «siamo in sessione di bilancio» e così «si rischia di violare le prerogative non dell’opposizione ma di tutto il Parlamento».

I dem, ma anche il M5s, chiederanno che prima del premierato siano «calendarizzati i ddl costituzionali già incardinati e illustrati in Commissione», a partire dalla riforma dell’articolo 116 della Costituzione legata all’Autonomia differenziata. E sul punto l’opposizione è pronta a chiamare in causa direttamente il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

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