«Io, ciambellano di re Artù vivo nella città che non c’è»

Nella vita reale, Alessandro Verga, 35 anni, fa il chimico di laboratorio. Responsabile, preciso, perfino troppo puntiglioso. Vive in un bilocale a Bollate con Ombretta, la ragazza di cui è innamorato dalle scuole superiori. Tutto normale. Ma solo in apparenza. Sì, perché Alessandro ha una seconda vita nella quale non indossa jeans e camice nero ma una parrucca a boccoli bianchi e una preziosa giacca di velluto e merletti. Si fa chiamare Seon e fa il gran ciambellano, una sorta di notaio a cui devono rendere conto gli alti ranghi della nobiltà e i cavalieri della tavola rotonda. A Dogma, il continente immaginario in cui abita nel tempo libero, funziona così.
Sdoppiamento di personalità? Follia? Nient’affatto. Sono le regole dei giochi di ruolo. I personaggi del fantasy diventano realtà: elfi, dame, cavalieri, maghi. Come fossero usciti direttamente da un capitolo del Signore degli anelli, hobbit e guerrieri si trovano nei boschi e nei castelli alla caccia di un tesoro, a inseguire arcani segreti e a scoprire armi magiche. Poi, alla fine del gioco, dopo aver reso omaggio a Re Artù, ritirano nell’armadio spade, armature e cappelli a punta per tornare a fare gli operai, i professori universitari, i dentisti, gli studenti.
Magari nella stessa armata combattono 15enni e liberi professionisti over 50: tutti calati nella realtà del Medioevo. Quella vera - si fa per dire - e non quella dei videogiochi, snobbati dal popolo del fantasy dal vivo. «Sì certo - sostiene Alessandro, in arte Seon - nei giochi on line si possono rendere degli effetti speciali che nel reale non possono esistere, come il volo dei draghi, ma per tutto il resto non c’è paragone. Interpretare un personaggio e giocare in un bosco è impareggiabile».
Alessandro, master di tante «partite», tre anni fa ha fondato l’associazione Bollaverde live, che conta più di trecento iscritti ed è il punto di riferimento per tutte le fate, gli gnomi e gli orchi della zona di Milano. Per tutti quelli che, insomma, nel mondo di Dogma, frequentano la Taverna del drago pettegolo e si trovano a camminare in mezzo al Bosco delle sette cascate. Per tutti quelli che hanno anelli a forma di drago come amuleti e ai vestiti griffati di oggi preferiscono mantelli ed elmi. Per tutti quelli che nel portafogli, oltre agli euro, hanno monete d’oro, d’argento e di rame coniate apposta per gli scambi commerciali nelle strade immaginarie di Dogma.


«Da poco abbiamo celebrato uno degli eventi più importanti per il nostro gruppo: il ballo d’inverno - racconta Alessandro - Ci siamo trovati in un castello vicino a Piacenza per la consueta elezione della principessa d’inverno, in cui viene premiata la dama più aggraziata, quella che danza meglio di tutte». E anche nel Medioevo di oggi nascono amori e amicizie forti. Suggellate da un patto sacro.

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