Iran: 8 arresti all'ambasciata inglese In piazza a Teheran, la polizia attacca

La Fars: sono impiegati iraniani avrebbero avuto "un ruolo" nei disordini dopo le elezioni presidenziali. La Ue: "Rilasciateli". Frattini: "Fatto grave". Khamenei minaccia gli oppositori: "Conseguenze più amare". Poi dice all'Occidente: "Commenti assurdi, le interferenze non hanno alcun effetto". Oppositori ancora in piazza: nuovi scontri. Le Ong denunciano: "Duemila arresti, centinaia i dispersi". La ragazza e Ahmadinejad: foto simbolo

Iran: 8 arresti all'ambasciata inglese 
In piazza a Teheran, la polizia attacca

Teheran - Otto iraniani che lavorano per l'ambasciata britannica a Teheran sono stati arrestati, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia Fars, vicina al governo del presidente Mahmud Ahmadinejad. La Fars, senza citare fonti, afferma che gli otto avrebbero avuto "un ruolo" nei disordini seguiti alle elezioni presidenziali del 12 giugno. Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, ha accusato domenica scorsa la Gran Bretagna di avere ordito un complotto contro le elezioni presidenziali. Il giorno dopo l'Iran ha espulso due diplomatici britannici dell'ambasciata a Teheran, e Londra ha risposto con l'espulsione di due diplomatici iraniani. Nei giorni scorsi il ministro dell'Intelligence, Gholamhossein Mohseni-Ejei, ha detto che tra gli identificati come fomentatori dei disordini vi erano alcune persone con passaporto britannico. Tra gli arrestati nell'ultima settimana vi è anche un giornalista del quotidiano americano Washington Times con doppia cittadinanza greca e britannica.

Miliband: "Intimidazione, rilasciateli" Gli arresti di funzionari iraniani dell'ambasciata britannica a Teheran sono "un'inaccettabile intimidazione e una vessazione": lo ha detto da Corfù il ministro degli Esteri britannico David Miliband, che ha chiesto l'immediata liberazione degli arrestati.

Frattini: "Fatto grave, ora posizione comune" "Quando si arrestano funzionari di un'ambasciata si compiono fatti certamente gravi", sui quali serve una "posizione comune". Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, spiegando che per questa ragione ne parlerà questo pomeriggio alla riunione sull'Iran dei 27, organizzata a margine del vertice Osce di Corfù. "Oggi ne discuteremo - ha detto - perché il problema non può essere affrontato a livello nazionale. Serve una posizione comune".

Karrubi: voto, commissione indipendente Il candidato riformatoreMehdi Karrubi vuole una commissione indipendente che prenda in esame tutto il processo elettorale per le presidenziali, respingendo al contempo quella proposta dal regime di Teheran. Lo afferma lo stesso Karrubi in una lettera pubblicata oggi dal giornale Etemad Melli.

Khamenei minaccia gli oppositori e l'Occidente La guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito oggi che chi non accetterà di seguire "le vie legali" nel protestare contro le elezioni del 12 giugno, dovrà affrontare conseguenze "più amare" di quelle viste finora. Khamenei, ha condannato quelli che ha definito i "commenti assurdi" dei dirigenti occidentali sulle contestate elezioni presidenziali del 12 giugno. Lo riferisce la tv di stato iraniana. "Le dichiarazioni di interferenza degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei sugli affari interni dell'Iran non hanno alcun effetto", ha detto Khamenei. "Fanno dichiarazioni assurde - ha aggiunto la Guida - come se tutti i loro problemi fossero risolti e fossero rimasti solo i problemi dell'Iran". Venerdì a Trieste i ministri degli Esteri del G8 hanno adottato una dichiarazione in cui chiedono la fine delle violenze nella Repubblica islamica e invitano le autorità di Teheran a risolvere la crisi con metodi pacifici.

Le Ong: "Centinaia di dispersi" Sono oltre duemila le persone arrestate in Iran, centinaia quelle scomparse, nel corso delle manifestazioni contro i risultati delle elezioni presidenziali annunciati dal governo. Lo rende noto la Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh). "Sulla base delle informazioni in nostro possesso oltre duemila persone sono state arrestate e si trovano attualmente in carcere", ha detto il vicepresidente della Fidh, Karim Lahidji, che è anche presidente della Lega iraniana dei diritti dell'uomo, con sede a Parigi. Fonti indipendenti, ha segnalato inoltre Lahidji, confermano che "centinaia di persone risultano scomparse". Lahadji ha precisato che l'Fidh ha ricevuto direttamente le informazioni dalle famiglie degli interessati.

La Ue: "Basta intimidazioni, liberateli" I ministri degli Esteri dell'Unione Europea hanno chiesto la "immediata liberazione" dei membri del personale dell'ambasciata britannica arrestati a Teheran. Al tempo stesso hanno avvertito le autorità di iraniane di porre fine "all'intimidazione e persecuzione" dei dipendenti di ogni altra rappresentanza dell'Ue, altrimenti si scontreranno con una "forte e comune risposta" europea. Lo afferma un comunicato pubblicato a Corfù al termine della riunione dei capi della diplomazia, in occasione del vertice Osce, nel quale si invita Teheran altresì a "porre fine alle ostilità contro gli stati membri dell'Ue" e i suoi cittadini. Il comunicato dei ministri, al termine di una riunione dedicata alla situazione in Iran, esprime "profonda preoccupazione" per quanto sta accadendo nel paese e "condanna l'uso della violenza contro coloro che protestano con la conseguente di perdita di vite umane e numerosi ferimenti". L'Ue "condanna con forza gli arresti arbitrari contro membri della società civile" e chiede alle autorità di non utilizzare l'apparato di sicurezza contro i cittadini che vogliono scegliersi il governo nell'ambito del "diritto di espressione". Ue chiede al governo di "ripristinare e rispettare la libertà dei media e tutti gli strumenti utilizzati dal pubblico iraniano per il dialogo democratico e per esprimere se stessi".

E "di smettere di terrorizzare i giornalisti ancora in carcere". I ministri chiedono che "il nuovo governo iraniano si assuma le piena responsabilità" di quanto sta accadendo e "rispetti gli obblighi internazionali e in particolare la convenzione di Vienna e le norme diplomatiche".

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