La Juventus congela Ferrara nell’attesa di Benitez o Zac

Torino L'appuntamento è fissato per le 16,15 di oggi. A Vinovo, diretta su Juventus Channel. E forse varrebbe la pena addirittura spendere gli otto euro di abbonamento mensile per vedere live l'espressione di Ferrara. Il quale domani sera siederà ancora sulla panchina della Juventus e cercherà di conquistare l'accesso alla semifinale di Coppa Italia niente meno che contro l'Inter. L'Ex Sorridente Ciro si piazzerà dietro i microfoni e reciterà il solito copione, manco fosse il protagonista di The Truman Show, celebre film di qualche anno fa in cui il protagonista era l'unico inconsapevole di una commedia dell'assurdo che gli veniva girata intorno. Rispetto a Jim Carrey, però, Ferrara sa perfettamente quello che sta succedendo: John Elkann ha deciso di cambiare tecnico e, se la cosa non è ancora avvenuta, è solo perché la dirigenza bianconera non ha ancora trovato il sostituto. Scoprendosi del tutto impreparata per l'emergenza, senza un piano B deciso in estate e da seguire nel caso in cui l'esordiente tecnico napoletano avesse fallito. Risultato: nel frattempo si sono accasati tecnici di valore come Mancini, Mazzarri e Delio Rossi, e sono impossibili da ingaggiare Giampolo e Antonio Conte, corteggiati ma poi scartati e oggi non scritturabili avendo i due allenato Siena e Atalanta.
La Juve, insomma, è ferma al palo. Si guarda intorno spaurita, vede la qualificazione in Champions e persino quella in Europa League allontanarsi. Ferrara, lui, dice da settimane di non avere intenzione di dimettersi: è tutelato da un contratto (900mila euro a stagione) fino a giugno 2011 ed è orgogliosamente convinto che il gruppo lo segua e che sia tutta una questione di «stimoli, unità e compattezza». Non è evidentemente così, ma di autocritica se n'è sentita poca sia da parte sua che di chi dirige la baracca. Intanto ieri si è rotto Salihamidzic (infortunio numero 44 da inizio stagione) e l'accoppiata Blanc-Bettega ha continuato a inseguire il sogno Benitez: sotto contratto con il Liverpool fino al 2014 ma in una situazione societaria difficile. Non risulta però che lo spagnolo intenda dimettersi oggi e il suo eventuale approdo a Torino slitterebbe così a giugno: sarebbe il fallimento del progetto Lippi e forse non sarebbe nemmeno il peggiore dei mali.

Resta il problema dell'oggi e del traghettatore: Trapattoni avrebbe lasciato un varco di speranza, forse aperto da una telefonata di Boniperti, Gentile e persino Brio aspettano e (un po') sperano smentendo però contatti diretti. Poi ci sono Zaccheroni (da ieri sera, in risalita), Sacchi, Eriksson, Carrera e chissà chi altro.

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