L’Opa di Scaglia su se stesso

La finanza italiana non si smentisce. Anche i suoi esponenti più giovani e dal faccino pulito, hanno molti caratteri del vecchio capitalismo predatorio. Il caso di Silvio Scaglia, fondatore e «oracolo» di Fastweb è emblematico. Ieri è stata resa pubblica l’offerta amichevole sull’intera società da parte degli svizzeri di SwissCom a 47 euro. Ecco quattro buoni motivi per segnarsi sull’agenda il nome di Scaglia a futura memoria.
Primo. Fastweb borsisticamente è stato un flop, diverso il discorso industriale. Adesso Scaglia ci può vendere l’Opa come la più bella delle soluzioni. Ma per lui, non certo per i risparmiatori. Il mercato (il singolo risparmiatore che avesse comprato il titolo tenendolo dal 2000 a oggi) ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro e calcolando dividendi, aumenti di capitale e Opa svizzera, vedrà restituiti, dopo sette anni, 560 milioni. Perdere due terzi del proprio investimento in sette anni non è certo un bell’andare. Chiunque spacci Scaglia per un «fenomeno», si ricordi di questo dato che rende simile la sua avventura a tante «fallimentari» dot.com. A guadagnarci è stato invece Scaglia che in sette anni ha trasformato 10-20 milioni di investimento iniziale in poco meno di 1 miliardo. Nulla di illecito, per carità.
Secondo. Da più di un anno il fondatore di Fastweb ha trasferito la sua residenza a Londra e le sue holding in Lussemburgo. La plusvalenza che Scaglia farà tra i 38 euro (che dovrebbe rappresentare il valore iscritto a bilancio in Lussemburgo) e i 47 di vendita agli svizzeri sarà così esente da imposte. E se Visco si dovesse azzardare a metterci il naso, Scaglia potrebbe opporre la sua residenza a Mayfair. Nulla di illecito, per carità.
Terzo. L’abbiamo già scritto più volte: Scaglia, l’«oracolo» fa esattamente il contrario di quello che dice. Sostiene di non vendere e vende, sostiene di non trattare e tratta, sostiene di non essere indagato ed è avvisato. L’ultimo regalino ce lo ha dato con le prospettive del gruppo. Gli svizzeri si sono infatti accorti che i margini futuri di redditività (l’Ebidta del 2007-2008 è del 15-20 per cento inferiore a quanto detto da Fastweb) sono diversi da quelli raccontati da Scaglia. Nulla di illecito per carità.
Quarto. Venerdì scorso si è tenuto un cda dove è comparsa l’offerta svizzera. Fastweb non ha dato comunicazione ufficiale di questa riunione, eppure il titolo ha fatto fuoco e fiamme in Borsa. Forse lo Spirito Santo ha aiutato qualche trader, ma nel novero delle possibilità non ci sentiamo di escludere un «fumus» da insider trading.

In questo Scaglia è l’ultimo degli indiziati, visto il pacco di azioni che ha in mano.
Resta un sapore di tristezza per il nostro capitalismo. Anche i più giovani, le new entry, i meno geneticamente compromessi, non riescono a regalarci uno stile imprenditoriale da Paese civile.

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