L’ultimo giorno di scuola: farina, uova, traffico in tilt e un liceale caduto dal tetto

LA BRAVATA In via Pontano uno studente esce dalla finestra e fa un volo di 5 metri

Goliardia senza limite per l’ultimo giorno di scuola. Una gioia irrefrenabile, sfociata anche quest’anno in qualche incidente. Non s’era mai visto che durante i festeggiamenti di metà giugno ci fosse anche il bollettino dei feriti: eppure l’anno scorso si sono fatti male due ragazzi, quest’anno uno è caduto dalla finestra.
Ma partiamo dall’inizio. Il piano d’azione è lo stesso in tutti i licei: al Parini, al Severi, al Volta, al Berchet. Gli studenti si presentano in classe con i pantaloni corti e gli zaini pieni di bombolette di schiuma da barba e sacchetti di farina e borotalco. Qualcuno ha con sé anche delle trombette da stadio. E poi spuntano salse in tubetto (dalla maionese al ketchup) e uova, meglio se non fresche. Insomma, tutto il necessario per il rito dei saluti. Quando suona l’ultima campanella, scatta il putiferio: nei corridoi, nei cortili della scuola, per strada. Al Parini a nulla sono servite le avvertenze né le minacce di abbassare il voto in condotta. Non c’è regola che tenga. La tradizione goliardica non si tocca. Stavolta però si è superato il limite: all’istituto di via Pontano uno studente di 14 anni ha voluto fare il brillante e all’intervallo, anziché uscire dalla porta ha deciso di lasciare l’aula dalla finestra. Peccato che la bravata non gli sia riuscita benissimo. Anzi, gli è costata un volo di due metri e una bella collezione di lividi. Gli agenti intervenuti sul posto spiegano che il ragazzo si è sporto dalla finestra e ha cercato di raggiungere con un balzo la tettoia posta più in basso. Lo studente però è scivolato ed è caduto. Gli amici gli sono subito andati in soccorso, interrompendo all’istante i festeggiamenti. Sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118 che lo hanno portato alla clinica Santa Rita.
Al Parini è scoppiata la seconda guerra mondiale, con tanto di strade bloccate, traffico in tilt e commercianti che hanno perfino pensato di chiudere il negozio per evitare di essere invasi da uova, farina e lanci vari. Le auto parcheggiate in via Goito non hanno avuto scampo e si sono trovate coperte da uno strato di polvere bianca impiastricciate di salse, dentifricio e affini. A passare nella via dello storico liceo classico verso l’una, sembrava di essere su un campo di battaglia. Tutto bianco e le «armi» (bombolette, sacchetti, tubetti, lattine e secchielli) abbandonate sui marciapiedi, sui tettucci delle macchine, sulle scale della scuola. Ovunque fuorché nei cestini dell’immondizia. Anche al liceo Volta di via Benedetto Marcello ci si è divertiti con tutti i crismi.

E, neanche a dirlo, è stato immancabile il tuffo collettivo nella fontana, con scarpe, vestiti e zaini. Poi, dopo una bella asciugata, i più grandi sono andati a casa a studiare: parte il conto alla rovescia per la maturità.

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