LA7: TG SOBRIO MA CON I SOLITI VOLTI

Un anchorman emergente, Antonello Piroso, e un ospite diverso ogni sera con cui commentare le notizie del giorno. Questa la formula del nuovo Tg de La 7, che collocato alle 20 entra in concorrenza con i principali tg delle reti generaliste non tanto sotto il profilo degli ascolti, inevitabilmente inferiori, ma dell’approccio ai fatti di cronaca, del modo di proporsi rispetto alle corazzate giornalistiche di lungo corso. Molti complimenti in questi primi giorni, fin troppi, anche in studio. Sembra sia ormai obbligatorio che chi è ospite di un programma de La 7 sia colto dall’insopprimibile urgenza di complimentarsi. Lo fanno spesso gli invitati a Omnibus, lo ha fatto anche Pierluigi Bersani alla fine dell'edizione del tg, mercoledì scorso. Meglio i complimenti delle sberle, per carità. Anche se una rete come La 7, che molti complimenti se li merita, dovrebbe cominciare a temerli perché il suo ruolo più efficace sarebbe quello di scompaginare, di sorprendere, di provocare e in fondo di scontentare almeno un po’ il mondo politico-istituzionale. Dopo esserci uniti ai complimenti di rito per il nuovo tg de La 7, giusto per non fare i bastian contrari, andrebbe però detto che per il momento il notiziario si fa apprezzare più per l’intelligente lavoro di sottrazione rispetto all’enfasi declamatoria e all’ansietà provocata dai principali tg che per gli aspetti innovativi. Il lato bello di questo telegiornale è la sobrietà dei toni, la sveltezza del passo, la mancanza di derive granguignolesche, di notizie urlate. Finora è ridotto alla giusta dimensione anche l'aspetto rosa, lo spazio dedicato allo sciocchezzaio mondano, che da altre parti imperversa. Il punto debole, passata l’eccitazione per la novità, è la scelta dell’ospite di turno perché se si dà troppo spazio ai politici di professione (come è capitato con Bersani e Buttiglione) si rischia da un lato la sovraesposizione degli stessi, già spesso ospiti del contenitore del mattino Omnibus, e dall’altro che il tg diventi un punto di riferimento per l’élite dei soliti noti del Palazzo anziché per il pubblico. Più funzionerà l’effetto-sorpresa, con l’ospite di turno, e più ne guadagnerà la curiosità dei telespettatori attratti da punti di vista non convenzionali sulla realtà quotidiana. Resta da dire che ogni sera c’è un sondaggio su temi di attualità, sui quali gli intervenuti sono chiamati a dire la loro.

E che il conduttore Antonello Piroso, seriosamente inappuntabile nel corso del notiziario, si concede invece una presentazione più «mossa» al momento dell’anticipazione delle notizie, pochi minuti prima del via. Mercoledì scorso le ha preannunciate seduto di sbieco sulla scrivania. A questo nemmeno Lilli Gruber era mai arrivata.

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