Se ne è accorta anche lassemblea delle Nazioni Unite: «Il diabete è una grave minaccia per lumanità». Lo aveva affermato, già trentanni fa, lorganizzazione mondiale della Sanità. Lo aveva ripetuto, concorde, la diabetologia italiana, apprezzata a livello internazionale, che ora con le sigle Idf, Federazione del Diabete; Sid, Società di diabetologia e Amd, Associazione medici diabetologi, ha redatto e stampato un libro utilissimo: Evidenze ed elementi per una efficace campagna informativa sul buon compenso del diabete. Il carattere «informativo» dellopera rivela lintenzione di dialogare non soltanto con i medici ma anche con i malati, sempre più numerosi. Soltanto in Italia sono già più di tre milioni e minacciano di diventare sei milioni nel 2020. Tuttavia, i diabetologi di tutto il mondo sono certi che una corretta conoscenza della malattia da parte di tutti (medici e pazienti) può evitare almeno le complicanze più temibili, sia sul piano cardiovascolare che su quello della mobilità.
Presentato nei giorni scorsi a Milano, il libro è frutto del lungo lavoro di sei esperti specialisti: Graziella Bruno, Salvatore Caputo, Alberto de Micheli, Andrea Giaccari, Luca Monge, Giorgio Grassi. Secondo il professor Massimo Massi, presidente della Federazione italiana di diabetologia, «una campagna di sensibilizzazione rivolta non solo ai medici ma anche ai pazienti può aiutarci a combattere meglio questa preoccupante patologia». Sono daccordo con Massi novanta diabetologi su cento. Il loro presidente, Umberto Valentini, ha riconosciuto che il libro - realizzato col contributo di Sanofi Aventis - rappresenta una sintesi di tutto ciò che bisogna sapere e che bisogna fare per mantenere «compensata» la patologia diabetica.
Come si possono evitare i rischi (altissimi) della malattia? Prima di tutto bisogna potenziare gli strumenti di prevenzione attraverso una diagnosi precoce e un frequente controllo dei valori glicemici nelle varie ore della giornata; poi correggere comportamenti sicuramente pericolosi come il fumo di sigaretta, lobesità, gli eccessi alimentari, la sedentarietà.
Il professor Riccardo Vigneri, presidente della Società italiana di diabetologia, ha annunziato che nel 2008 la campagna di sensibilizzazione sul diabete si rivolgerà direttamente al pubblico, con una partecipazione dei pazienti agli esami clinici (ovviamente gratuiti) ritenuti necessari.
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