Antonio Vettese
A un anno scarso dall'inizio della Coppa America i più forti sono ancora loro: New Zealand, che vince l'Act 12 Louis Vuitton, e Alinghi, che lo ha impegnato in finale finita due a uno. Per i kiwi questo Act 12 è stata una rivincita delle punizioni subite nel 2003 nelle acque di casa, con un solo ko in tutta la serie. Dean Barker, il 32enne timoniere che sembrava appannato dalle vacanze invernali, ha sfoderato al momento buono un repertorio di mosse interessante e, soprattutto, la sua barca pare la più veloce tra tutte le nuove: strettissima, molto veloce in poppa.
Per gli svizzeri, Peter Holmberg al timone e Brad Butterworth alla tattica, queste regate sono una bella soddisfazione: con una barca della vecchia generazione sono assolutamente ancora con i migliori. Non hanno usato la barca nuova Sui 91, chiusa nella sua base da cui arrivano peraltro forti rumori di lavorazione, forse già delle modifiche allo scafo. Nella fase semifinale gli svizzeri, che a bordo non avevano l'asso Jochen Schumann ma l'armatore Ernesto Bertarelli, hanno battuto senza troppa fatica due volte Luna Rossa che ha poi incontrato Bmw Oracle in una regata drammatica con una collisione importante. I giudici hanno dato in tutti i modi torto a Luna Rossa, condannandola anche al pagamento di gran parte dei danni della barca americana e penalizzandola di un punto che significa terzo posto a tavolino per Bmw Oracle.
Il gioco delle regole è complesso. Più o meno funziona così: Luna Rossa navigava con mure a dritta con pieno diritto di rotta, Bmw Oracle doveva quindi cedere il passo, ma nel momento in cui la barca italiana ha iniziato la manovra di virata per porsi davanti agli americani, continuando a tenere la destra del campo, ha perso i suoi diritti. Gli arbitri hanno deciso infatti una penalità a carico di Luna Rossa per «virata troppo vicina». Il timoniere americano Chris Dickson, noto per essere un tipo che non lascia nulla agli avversari, ha sfruttato la situazione per ottenere la penalità, che pareggiava il conto con quella subita in partenza: per esser certo di conquistarla era utile una collisione, forse non pensava di fare un botto del genere, che comunque è costato danni anche alla sua barca. Si discuterà per molti mesi sulla questione, per come sono messe le cose sembra proprio che per Luna Rossa ci sia stato un errore di valutazione, le cui conseguenze sono più gravi delle intenzioni.
Al quinto posto della serie chiude Desafio, il sindacato spagnolo schierava per la prima volta una barca nuova, che si è rivelata buona con vento sostenuto. Al sesto un buon Mascalzone Latino, primo dopo Alinghi, di quelli che usano barche vecchie.
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