Maroni: «Gli stadi di proprietà? Si possono fare anche senza una legge»

Il ministro dell'Interno: «Ho detto tante volte a Berlusconi di costruire un nuovo stadio del Milan, perché così tutti si ricorderebbero di lui. San Siro è sempre San Siro, ma doverlo condividere con i cugini dell'Inter...»

«La Legge sugli stadi? C'è stata una convergenza di tutte le forze politiche, tranne per la questione del riparto dei compensi da parte delle televisioni. Se noi togliamo di mezzo questa vicenda per il resto, dal punto di vista tecnico, problemi non ce ne sono. Detto questo però sono convinto che volendo gli stadi di proprietà si possono fare anche senza legge». Lo afferma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a «La Politica nel Pallone», su Gr Parlamento, parlando della legge sugli stadi ferma da tempo in Parlamento.
«Le resistenze maggiori non vengono dal Parlamento, ma dai comuni. Per costruire un nuovo stadio nel posto giusto occorre coinvolgere il Comune. Può darsi che la legge venga sbloccata, anche se ci credo poco - aggiunge Maroni -, io ho spinto molto verso questa soluzione, ma il governo di fronte al Parlamento ha solo potere di sollecitazione. Non credo comunque che sia fondamentale. Se si vuole fare lo stadio si fa, legge o non legge, non è vietato, ma ci vogliono certe condizioni che a Torino per la Juventus si sono verificate e spero si verifichino in altre città».


Per chiudere un appello a Silvio Berlusconi: «San Siro è sempre San Siro, ma doverlo condividere con i cugini dell'Inter è una spina nel cuore. Io l'ho detto tante volte a Berlusconi di fare uno stadio del Milan, perché così si ricorderebbero di lui, sarebbe la casa dei milanisti, forse battendo su questo tasto riuscirò a convincerlo».

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