da Berlino
Per il secondo anno consecutivo la Cancelliera Angela Merkel è al primo posto nella graduatoria delle donne più potenti del mondo stilata dalla rivista americana Fortune. Una bella soddisfazione soprattutto se si pensa ai tanti ostacoli che la Merkel ha dovuto superare prima di raggiungere la vetta più alta del potere. Quello di essere donna, quello di non essere particolarmente avvenente, quello di essere una «ossi», cioè una tedesca dell'est, condizione che nella Germania riunificata è tutt'altro che un vantaggio, e infine quello di aver scelto per la realizzazione delle proprie ambizioni un campo, la politica, che prima di lei era un terreno rigorosamente riservato agli uomini.
Eppure la Merkel non esiterebbe un attimo, se fosse necessario, a sacrificare tutto quanto ha faticosamente conquistato, successo, potere, notorietà, sull'altare dell'armonia coniugale. «Per mio marito sono pronta a rinunciare alla politica e al potere», dice la Cancelliera in un'intervista al domenicale Bild am Sonntag in cui, cosa rara, ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla sua vita privata. «Tutto ciò che ho fatto nella mia carriera politica l'ho fatto con passione e con gioia ma soprattutto in un modo che è sempre stato compatibile con l'armonia familiare che per me è una condizione irrinunciabile. Se in futuro non dovesse essere più così, se la mia attività dovesse influire negativamente sulla mia vita familiare, non esiterei ad abbandonare la politica poiché ritengo che ci sono priorità davanti alle quali la carriera deve fare un passo indietro».
E per essere più esplicita, la prima donna Cancelliera nella storia della Germania indica Franz Müntefering come il suo modello esistenziale. Il socialdemocratico Müntefering era il numero due della grande coalizione fino al novembre scorso quando improvvisamente si dimise da tutto, da vice Cancelliere, da ministro del lavoro e da ogni carica nel suo partito, per stare vicino alla moglie afflitta da un male incurabile: «È stata una scelta bellissima e coraggiosa che approvo e ammiro», dice la Cancelliera sebbene quella scelta, sul piano politico, fu un brutto colpo per Angela Merkel poiché con l'uscita di scena di Müntefering venne a mancare uno degli artefici dell'intesa che portò alla nascita della Grosse koalition.
I buoni propositi della Cancelliera, che con le sue esternazioni sull'importanza della famiglia comunica al Paese che per lei il ruolo di moglie viene prima di quello politico, sono comunque del tutto ipotetici. L'unione tra la Merkel e suo marito, il professor Joachim Sauer, austero docente di chimica all'università Humboldt, è una delle più affiatate del mondo politico sebbene la coppia non abbia avuto figli («una realtà che mi dispiace ma evito di farne un dramma», dice la Cancelliera).
Lontano anni luce sono i contrasti tra i due Clinton o i dispetti tra Sarkozy e Cecilia prima del divorzio. Tutte le foto in circolazione confermano una perfetta armonia. Lei, 53 anni, e lui, 58, che fanno lunghe passeggiate durante le vacanze a Ischia, entrambi raggianti al festival di Beyreuth o mentre scherzano sulla neve a Pontresina. Ma ancora più indicative sono alcune immagini rubate dalle telecamere a circuito chiuso del Pergamon, il più grande museo di Berlino. Una mattina gli addetti al servizio di sorveglianza non resistettero alla tentazione di spostare di centosessanta gradi le telecamere piazzate all'esterno in modo da gettare lo sguardo in un appartamento di fronte dove, guarda caso, abitano la Cancelliera e il marito. E così si scoprì che alla mattina la donna più potente del pianeta si alza prima del marito per preparagli in vestaglia la colazione come una qualsiasi Hausfrau tedesca. Insomma una coppia felice e forse non è un caso che l'armonia che unisce la Cancelliera e il professore venga riproposta, con l'intervista al domenicale, proprio in un momento in cui in Germania si discute molto delle nuove leggi a difesa della famiglia.
Un tema che la Cancelliera definisce il più importante del suo programma di governo condividendo, lei protestante e figlia di un pastore evangelico, le preoccupazioni di Papa Ratzinger per la decadenza dell'istituto familiare sebbene, precisa nell'intervista, su alcuni punti, come il rapporto tra famiglie tradizionali e unioni di fatto, non sia del tutto d'accordo con il Papa tedesco.
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