Si presentano in stazione Centrale puntualissimi, alle 8, nemmeno andassero davvero al lavoro. E cominciano a tartassare turisti e pendolari senza sosta, tutto il santo giorno. I rom si sono inventati un nuovo tipo di elemosina. Si potrebbe definire unelemosina «di servizio». Come a dire: «Ci diamo da fare, ci meritiamo la mancia». Gli zingari si piazzano meticolosi a lato delle macchinette automatiche dellAtm, quelle per fare il biglietto del metrò self-service. Non appena qualcuno di avvicina, comincia il teatrino, soprattutto se si tratta di stranieri. I rom iniziano ad animarsi: indicano, come provetti steward ed hostess, la fessura dove inserire le monete, mostrano quali tasti schiacciare, porgono il biglietto, segnalano qual è la macchinetta libera per far saltare la coda a chi è di fretta. Servizi del tutto inutili, di cui passanti e vacanzieri farebbero volentieri a meno. In cambio, ovviamente, gli zingari pretendono la mancia. O meglio, la percentuale. Funziona così: se inserisci una banconota da 5 euro per fare due biglietti, loro cercano di accaparrarsi il resto di 3 euro. E a fine giornata arrivano a raccimolare cifre di tutto rispetto, che arrivano anche a 100 euro. Ci manca solo che chiedano ad Atm di essere assunti come assistenti nellacquisto dei biglietti.
Ogni tanto arriva la polizia. E puff, loro si dileguano nella folla senza lasciare traccia. Poi eccoli, dopo una mezzoretta scarsa, di nuovo in azione. Unossessione. Anche perché ci mettono un attimo a infilare la mano nella tasca di chi è alle prese con istruzioni per comprare il biglietto, ombrello, borse e valigie varie. La gente è diffidente e sta ben attenta. «Guardi - ammette una signora in coda alledicola -, preferisco farmi qualche minuto di fila per comprare un biglietto del tram piuttosto che tirare fuori il portafogli a un centimetro da quelle donne». Una ragazza, studentessa, tiene lo zainetto ben stretto tra le braccia: «Non mi fido - ammette -. Ora ci manca pure questa trovata. Non bastava la truffa dei bambini che sfilano il portafogli ai passanti?». Un signore se ne va scocciato dopo che una zingara lha tirato per la manica della giacca per portarlo a una macchinetta dellAtm libera. «Meglio i lavavetri - sostiene una mamma -, almeno loro fanno qualcosa di utile. Qui, se mi avvicino a fare il biglietto, mi trovo accerchiata da queste donne insistenti. Bisogna avere mille occhi».
Per chi lavora allingresso della metropolitana in stazione Centrale, è allordine del giorno assistere a scene del genere. «I rom sono spesso qui - dicono i negozianti underground -. Magari spariscono per qualche tempo, poi rispuntano». Ma non sono gli unici a cercare di fare affari in quei dieci metri di spiazzo.
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