Roberto Maroni, la Lombardia che ha in testa, la butta giù nero su bianco in 55 pagine fitte fitte. Gabriele Albertini ha scritto un alfabeto di 26 pagine, dalla «a» di agricoltura alla «z» di zero compromessi. Silvana Carcano ha condiviso 8 pagine di proposte: sintetiche sì, ma sempre «dinamiche e in evoluzione» come si addice ai «grillini». Carlo Maria Pinardi, per «Fermare il declino», ha condensato in 19 pagine il suo «modello di gestione da cambiare». Per Umberto Ambrosoli, del centrosinistra, la questione è un po' più complessa, e prolissa: ottanta pagine di «progetto» e quattro allegati di approfondimento su economia, sanità mobilità e trasparenza.
La parola programma resiste - nonostante tutto - a innovazioni, formule e neo politichese. E andare a esaminare il programmi dei cinque candidati alla carica di governatore serve anche a sgomberare il campo dalle inevitabili «sovrastrutture» da campagna elettorale. Sette giorni al voto, dunque, e vediamo cosa propongono Maroni, Ambrosoli, Albertini, Carcano e Pinardi, aspiranti governatori, rispettivamente per Pdl-Lega, centrosinistra, centro, Movimento cinque stelle e «Fare per fermare il declino».
Economia
Le politiche economiche non sono una competenza regionale esclusiva, anzi, ma il Pirellone ha alcune leve fiscali a disposizione e un bilancio che consente interventi di una certa rilevanza, in tema di incentivi e politiche industriali, per esempio. Così i candidati si cimentano col tema. Maroni punta molto su una ricetta di marca liberale: riduzione del peso fiscale e degli adempimenti burocratici per chi investe e assume. Ma anche su un piano a sostegno del settore immobiliare. C'è poi la proposta clou: il 75% del gettito fiscale trattenuto in Lombardia. Ambrosoli non parla di incremento fiscale, ma la «modulazione» delle aliquote fa pensare a un aumento del prelievo sulle fasce di reddito medio-alte. Nel suo progetto c'è poi il «vendoliano» reddito di autonomia. Pinardi vuole meno spese e meno sprechi, Albertini prospetta una riduzione dell'Irap e strumenti come l'azione sull'accesso al credito. I 5 stelle immaginano un'economia diversa, misurata da Benessere (o Felicità) al posto del Prodotto interno lordo, ma anche strumenti pragmatici per favorire l'accesso al credito.
Sanità
La sanità è il vero grande fulcro dell'azione di governo, e delle politiche di spesa, della Regione. Al di là di proclami e scontri, i programmi spesso alternano affermazioni di principio non sempre tradotte in proposte (come la spoliticizzazione della sanità) a intenzioni programmatiche minime, condivise praticamente da tutti. Riorganizzazione, razionalizzazione, prevenzione. Queste le parole d'ordine un po' di tutti, con Ambrosoli e Albertini che vogliono riformare i ticket con maggiori esenzioni o seguendo le fasce di reddito, e Maroni che - peculiarità - vorrebbe nelle farmacie un primo punto di erogazione dei servizi.
Sicurezza
Il tema è tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi giorni. Nella filosofia del centrosinistra, mutuata anche da Ambrosoli, c'è il rifiuto dell'idea di «militarizzare» il territorio. Maroni propone di escludere gli investimenti in sicurezza dal patto di stabilità.
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