La Filarmonica suona l'opera di Francesconi

Concerto alle 20: dirige Lubman, violino Josefowicz. Domani festival all'Elfo Puccini

La Filarmonica suona l'opera di Francesconi

«Milano Musica», avanti tutta: per il primo appuntamento scaligero del Festival, da oggi alle ore 20 ecco un eccellente gruppo di artisti. Il direttore statunitense Brad Lubman che dirige la Filarmonica nel concerto per violino di Luca Francesconi «Duende. The Dark Notes», solista Leila Josefowicz, un lavoro accostato alla fondamentale «Sacre du printemps» di Stravinskij. La storia.

Nel 2013 Luca Francesconi ha scelto Leila Josefowicz, violinista prediletta da compositori come Oliver Knussen e John Adams, come prima interprete del suo concerto per violino e orchestra, eseguito a Stoccolma con Susanna Mälkki e premiato con il Royal Philharmonic Society Award ai Proms nel 2016. E ancora.

Di lunga data è anche l'amicizia che lega il compositore milanese a Brad Lubman, che ha diretto la prima esecuzione di «Trauma Études» a Washington, nel marzo 2019 e tre produzioni dell'opera «Quartett». «La spinta generatrice di una forza arcaica, che viene dal profondo, lega Duende al Sacre du printemps di Stravinskij», spiegano gli esperti. L'istinto della vita stessa - viene osservato - è la «chiave di una delle partiture che più hanno segnato il Novecento musicale». Non a caso Igor Stravinskij, in programma anche lunedì 11 novembre con «L'Oiseau de feu», è tra i compositori più amati da Francesconi: «Ha capito come si poteva entrare dentro quel famoso atomo e sviluppare, ed è stata una rivelazione», spiega.

Se nel concerto per violino il compositore ha voluto «ritrovare una forza primigenia nello strumento forse più carico di storia dell'Occidente», il suo quartetto d'archi n.4 «I voli di Niccolò», in programma lunedì alle ore 20,30 al Teatro Elfo Puccini, gioca sui riferimenti alla letteratura violinistica e al suo protagonista più virtuoso, Niccolò Paganini.

Altrettanto virtuosi sono i membri del Jack Quartet, a cui è affidato il concerto: Christopher Otto e Austin Wulliman al violino, John Pickford Richards alla viola e Jay Campbell al violoncello, già apprezzato dal pubblico di «Milano Musica» nei concerti d'inaugurazione.

Lontano dal mondo sonoro di Francesconi, il Terzo Quartetto di Helmut Lachenmann «Il Grido» crea «una materia vibratile, spesso proiettata nei registri estremi, piena di echi e di turbolenze che creano l'illusione dello spazio, di bolle sonore costruite su ampi spettri armonici, dal carattere misterioso» (spiega Gianluigi Mattietti, note di sala). Curiosità.

Sono presentati per la prima volta in Italia il «Quartetto n. 2» dell'italiano Oscar Bianchi, «Pathos of distance», e «Many, Many Cadences» della compositrice e oboista americana Sky Macklay.

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