Per il ministro dell'Interno, Milano è «assolutamente sicura», per il centrodestra è un «Far west», una città «assediata» dalla delinquenza, tanto che le parole rassicuranti dell'inquilina del Viminale - ed ex prefetto - suonerebbero addirittura come una «presa in giro».
Sulla sicurezza, le forze di governo e quelle di opposizione parlano due lingue diverse, e propongono due narrazioni del tutto inconciliabili. Il ministro Luciana Lamorgese, a Milano è stata prefetto per circa un anno e mezzo, prima di essere chiamata al Viminale a subentrare al leader leghista Matteo Salvini. E proprio a Milano, a palazzo Diotti sede della Prefettura, Lamorgese ha deciso di celebrare il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza a Ferragosto. Per lo stesso Salvini si è trattato di una scelta che conferma i problemi che incombono: «Lamorgese dice che Milano è sicura: allora perché ha organizzato il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza in città?» ha chiesto.
Il ministro ha risposto che è stato fatto «per un segno di vicinanza al territorio particolarmente colpito dalla pandemia». «Milano la conosco bene - ha detto Lamorgese - posso dire che è una città assolutamente sicura. Proprio oggi sono stati arrestati due dei tre autori di rapine ai tassisti, vuol dire che l'attività di contrasto funziona. Le forze di Polizia a Milano hanno numeri elevati, circa 11mila, più il contingente di Strade Sicure, 900 in tutta la Lombardia. C'è grande impegno da parte di tutte le istituzioni, a Milano si lavora davvero in team, al di là delle appartenenze politiche emerge l'interesse di tutti per questo territorio. Dire che è il Far West significa strumentalizzare gli episodi che capitano in tutte le grandi città. Milano è sicura e ha ottime forze di polizia come tutto il territorio nazionale».
L'evocazione del «Far West» pare una risposta all'eurodeputato Carlo Fidanza (Fdi) che alla vigilia di Ferragosto ha evocato proprio questa immagine per disegnare il quadro di una città sostanzialmente allo sbando: «Ogni giorno ormai i residenti sono costretti a subire risse, degrado, movida selvaggia e delinquenza di ogni tipo dei quali troppo spesso sono protagonisti immigrati entrati in Italia grazie al buonismo del centrosinistra. Una follia che non può essere più tollerata. Nel frattempo il sindaco pensa alla sua carriera politica». Simile la posizione del capogruppo leghista Alessandro Morelli: «I milanesi della periferia, come del centro - ha detto - sono ormai assediati dalla delinquenza».
Anche dopo il vertice, il centrodestra liquida le rassicurazioni del ministro. Per l'assessore regionale Riccardo De Corato, se Milano non è ancora prima per numero di reati come nel 2019 secondo «lo deve esclusivamente al blocco imposto dal lockdown». Per l'esponente di Fdi la ministra «racconta una città che non esiste». E il segretario lombardo della Lega, Paolo Grimoldi, usa parole durissime: «Il ministro Lamorgese poteva starsene al Viminale anziché scomodarsi a venire a Milano per raccontare favole buone solo per gli elettori del Pd».
«Certo - aggiunge - da un ministro in un anno che ha fatto impennare gli ingressi dei clandestini del 150% non potevamo aspettarci altro... Solo in Italia un prefetto che ha fatto così male in una città così importante poteva essere nominato ministro degli Interni».
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