Un senzatetto è morto a Milano, dopo un attacco cardiaco, nella zona della Stazione Centrale, mentre restano vuoti duecento posti nei dormitori. La fantasia dei suoi compagni di notti all'addiaccio sotto i portici di via Vittor Pisani, o forse la fretta di chi ha voluto raccontarlo, lo ha fatto diventare «Max lo chef del Gallia», che aveva perso il lavoro al ristorante di lusso. Un uomo che a un certo punto è scivolato in una vita che non era la sua e nella quale non riusciva ad abitare. Lo ha trovato il portiere del palazzo sul vialone dove ogni notte si raccoglie un gruppo di clochard. Lui però stamattina non si è svegliato come gli altri suoi amici, sono intervenuti i vigili urbani e una storia difficile è diventata una tragedia che fa piangere Milano e l'Italia. Le ultime notizie diffuse dal Comune raccontano che nel 2015 quest'uomo originario di Paderno Dugnano era stato agganciato dalle unità mobili di Palazzo Marino e, nell'ambito del piano freddo, ha dormito più volte nel mezzanino del metrò, anche se si è sempre rifiutato di fare i test sanitari, come quelli per la tubercolosi, necessari per essere accolto nelle strutture. È stato ricoverato lo stesso, poi è sparito. «In queste sere più volte gli è stata offerta accoglienza e ha rifiutato» dicono ancora dal Comune. È Palazzo Marino a far sapere che non ha mai lavorato come chef al Gallia.
Sulla tragedia che fa piangere Milano e l'Italia intera è intervenuta sul sito anche la Diocesi, con la sua Caritas impegnata nelle attività sociali: «Benissimo aumentare i posti nei dormitori. Dobbiamo però sapere che bisogna anche convincere le persone ad andarci. Ed è questo un lavoro che non si può fare né di notte né in una stagione dell'anno. Ma in maniera continua. Mettendo in conto che ci sarà sempre qualcuno che dirà di no. Oltre che piangere l'ennesimo morto per poi dimenticarcene il giorno dopo, dovremmo domandarci tutti quanti come finalmente affrontare il tema della grave emarginazione al di fuori dell'emergenza». Dopo un elogio dell'attività del Comune e della città intera («negli ultimi anni Milano ha fatto... e sta facendo moltissimo, e il Comune ha anche, giustamente, chiamato i milanesi ad esercitare la loro responsabilità di cittadini»), l'osservazione: «Fa freddo non solo di notte ma anche di giorno. E proprio di giorno la rete dei servizi per i senza tetto è più debole. Anche a Milano».
La Caritas ha un centro diurno, «La Piazzetta» di viale Famagosta dove sono nate tante iniziative. Sono aperti notte e giorno anche i centri dei City Angels. «Nelle nostre case si può stare anche a mangiare a pranzo e le persone che vengono ospitate non sono costrette ad andare in giro per il freddo».
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