Rumore, Milano alza il volume: colpa di scooter e vecchi tram

Dopo il traffico, il principale responsabile del fracasso è la vita notturna nei locali

Milano fracassona. Di giorno con il traffico e di notte con la musica dei locali e gli schiamazzi. I dati dell’inquinamento acustico non migliorano. Lo sostiene Assoedilizia che, anzi, registra pure un lieve peggioramento a causa dell’aumento degli scooter spacca orecchie, le cui emissioni sonore superano fino a sette volte quelle dei motori delle automobili e sono responsabili di quasi la metà dell’inquinamento acustico urbano. Più in generale, il principale responsabile del rumore resta il traffico stradale. Il 33 per cento del superamento dei decibel è dovuto a schiamazzi, frastuono delle fabbriche, delle discoteche, rumori degli uffici e dei condomini. Seguono a grande distanza il rumore degli aeroporti (6 per cento) e quello ferroviario (5 per cento). Occorre però notare che, nell’ultimo anno, a causa della ridefinizione delle rotte di decollo da Linate, i rumori dell’aeroporto su Milano sono aumentati nella periferia nord est. Allo stesso tempo è aumentato il rumore prodotto dai tram.
Le oasi di pace (relativa) di Milano ci sono ancora: da piazza del Cannone all’ospedale San Paolo, dall’ospedale San Raffaele a via Madonnina si rispettano i 40 decibel. Le maglie nere nella classifica di demerito sono invece: via Montefeltro, via Govone, viale Sarca e via Palmanova a pari demerito, viale Abruzzi, via Pontaccio, via Marochetti, via Giacosa, via Stephenson, via Sammartini e via Repetti. A queste si aggiungono le vie della movida milanese ovvero la zona dell’Arco della Pace, corso Como, Navigli, Colonne di San Lorenzo. Qui il numero di decibel scende raramente sotto 65-70 decibel, anche di notte, «con danni provati alla salute».
«Perché - suggeriscono gli esperti di Assolombarda - come è stato fatto per l’Ecopass che ci ha evitato pesanti sanzioni Ue, non si fa qualche cosa anche per il rumore? Sono già scaduti i termini per la mappatura acustica strategica dei comuni sopra i 100.000 abitanti, ma Milano perché è ancora indietro?».
La legge 447/95 - spiega Assoedilizia - stabilisce le norme per regolamentare il fenomeno affidando il da farsi a Regioni e Comuni.

La Regione Lombardia è stata una delle poche regioni italiane ad assolvere al compito, ma molti Comuni della Lombardia - e in particolare Milano - non hanno ancora applicato le norme antirumore. Da tempo anche il difensore civico, Alessandro Barbetta, sollecita la cosiddetta «mappa del rumore» che cataloghi, zona per zona, i limiti di decibel consentiti in base alla presenza di ospedali, scuole, locali.

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