Non c'è giorno che da sinistra non si alzi qualcuno ad accusare un politico di centrodestra di essere antisemita. Salvo poi scoprire che un candidato del Partito democratico benedetto dal segretario Enrico Letta, antisemita lo è davvero. E non solo lui. Qualche condanna farfugliata in fretta e furia e poi via a dare degli antisemiti agli altri. Ma nello stesso giorno (e sempre a sinistra) c'è chi si occupa invece della caccia al fascista, allo squadrista da marcia su Roma che nascondendosi dietro i simboli di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia gira, armato di manganello, pronto a randellare i sinceri democratici per tornare a ventennio e olio di ricino.
Salvo poi scoprire, anche in questo caso, che a girare incappucciati per sfasciare un gazebo di Fratelli d'Italia aggredendo chi stava volantinando sono quei bravi ragazzi della sinistra. Anche in questo caso arrivano le condanne formali del sindaco Sala e del Pd, ma non di sindacati, Anpi e associazioni antifasciste. Gelide, quelle di sala e del Pd e piuttosto inutili, perché formali e non sostanziali dal momento che nulla cambia nel canovaccio: gli antisemiti continuano a essere a destra, così come i violenti e gli attentatori delle regole democratiche.
Di là solo anime belle. Anche quelle che seminano vento per raccogliere tempesta e nella tempesta cercar di nascondere il vuoto di idee che sta consumando un centrosinistra senza più anima, né progetto politico.
Guidato da leader scarsi e capaci solo di aizzare all'odio politico. Che dalle parole dei politici e dalle pagine di alcuni giornali non può che finire nella testa di qualche violento (di sinistra) sempre pronto a menare le mani. Secondo tradizione della casa, madre di tanti lutti.
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