Non vive lì da anni, ma gli chiedono lo stesso la tarsu.
Se non fosse Equitalia, potrebbe anche sorprendere. Ma è proprio la società, spesso protagonista di richieste di pagamento che fanno notizia, ad aver chiesto il pagamento della tassa sui rifiuti a una persona che non vive più in quel Comune da sei anni. La vicenda si svolge tra i limiti di Milano e il nord della Lombardia, ma potrebbe ambientarsi in qualunque altra parte d'Italia.
Alberto abitava a Cologno Monzese, ma dal 2008 si è trasferito a Biella. L'altro giorno però gli è arrivata la lettera targata Equitalia intimandogli il pagamento di centoventotto euro. «Oltre sei anni fa mi trasferii da Cologno Monzese a Biella, dove risiedo dal 27 maggio 2008 - scrive Alberto - Mi giunge ora, del tutto inopinatamente, una cartella esattoriale di pagamento di Equitalia, la quale, nella sua veste ufficiale di Agente della riscossione per conto delle Provincia di Milano, mi invita a pagare, a nome e per conto del suddetto Comune, l'importo di centoventotto euro con la motivazione Tassa sui rifiuti anno 2014».
Una missiva inaspettata, ma che spinge Alberto, che fa l'ingegnere, a reagire con fermezza a quella che viene vissuta come una prevaricazione e un'ingiustizia: «Lascio stare Equitalia, semplice esecutrice dell'incredibile iniziativa, per rivolgermi direttamente all'Amministrazione comunale mandante facendo presente quanto segue: primo, il Medio Evo è finito da un pezzo e i sudditi del Reame sono ormai relegati nelle fiabe.
Pertanto, come libero cittadino di quello che un tempo fu un Paese democratico, rifiuto di sottostare a questo sopruso. Secondo: qualora la predetta Amministrazione Comunale insistesse, preferisco dare duecento euro a un avvocato che centoventotto a loro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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