Missionario italiano ucciso in Kenya Legato e soffocato per pochi soldi

I due assassini volevano i soldi, ma quel vecchio prete che viveva in Kenya da 40 anni si è messo di traverso. Prima lo hanno picchiato e poi imbavagliato, perché non chiedesse aiuto. È morto così, probabilmente soffocato dal bavaglio, padre Giuseppe Bertaina. Un missionario comboniano della Consolata di 81 anni, una quercia della fede in Africa.
Padre Bertaina non voleva saperne di andare in pensione ed era rimasto a fare l’economo dell’Istituto di filosofia, che aveva contribuito a fondare. In Kenya era di casa. Langata, un sobborgo a una ventina di chilometri di Nairobi dove è avvenuto l’omicidio, veniva considerato un posto abbastanza sicuro. Invece ieri mattina, fra le 11 e mezzogiorno (le 10 in Italia), due ladri hanno fatto irruzione nell’ufficio di padre Bertaina durante l’orario di lezione. L’ufficio è al primo piano. Studenti e professori erano già nelle aule al piano terra. Non si sono accorti di nulla, come probabilmente avevano pianificato i ladri assassini. Padre Bertaina è stato prima malmenato, poi legato e imbavagliato.
«Non si sa ancora se sia morto soffocato dal bavaglio o sia stato strangolato», ha dichiarato padre Giuseppe Ettori, un confratello della vittima. I due criminali devono aver arraffato tutto quello che potevano, anche se non c’erano contanti. «Siamo all’inizio del trimestre e i ladri avranno pensato di trovare nella sede dell’istituto le quote di iscrizione degli studenti, senza sapere che i pagamenti vengono effettuati tramite assegni» ha spiegato all’agenzia missionaria Misna padre Luigi Anataloni. Il cadavere del missionario è stato scoperto da uno dei 300 studenti dell’Istituto, che si era recato in amministrazione per chiedere dei documenti. I ladri, non trovando contanti, hanno preso quello che capitava a tiro compreso un libretto di assegni. Errore fatale, perché la polizia ha arrestato una donna, che sembra girasse con un parte della refurtiva. Il portavoce degli agenti, Eric Kiraithe, ha spiegato che la donna è sotto interrogatorio perché «aveva un libretto di assegni intestato al sacerdote». E tra i sospetti c’è anche un ex studente che era stato cacciato dalla scuola.
Padre Bertaina è originario di Madonna dell’Olmo, in provincia di Cuneo. Ordinato sacerdote nel 1951 ha seguito la vocazione di missionario in Kenya nel campo dell’istruzione. Preside al St Mary’s Secondary School di Nyeri e all’Istituto tecnico di Sagana, dall’inizio degli anni ‘90 ha contribuito alla fondazione dell’Istituto di filosofia dove è stato ucciso. «Un grave episodio di cronaca nera sintomatico del malessere sociale in cui versa non solo Nairobi, ma la maggior parte delle grandi città africane», ha osservato padre Giulio Albanese. «Le persone rubano per sbarcare il lunario», dichiara il sacerdote.
A Langata, dove è avvenuto l’omicidio, esiste una forte concentrazione di istituti religiosi. La zona viene considerata relativamente tranquilla, ma ultimamente sono sorti nuovi agglomerati di baracche. «Purtroppo gli omicidi a scopo di rapina sono un fenomeno in continua crescita», denuncia padre Ettori. Ieri si è invece aperto uno spiraglio di speranza per le due suore, Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo, rapite il 9 novembre in Kenya e portate in Somalia.

Secondo Misna è stato attivato un canale ufficiale, con l’avallo del governo italiano, per portare a termine i negoziati per la loro liberazione. Le due suore stanno bene e godrebbero di una limitata libertà di movimento nei dintorni di Mogadiscio, dove sarebbero tenute in ostaggio.
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